Ubicata nei pressi del cimitero, a pochi passi dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli. fu uno dei primi conventi fondati dai francescani. Il padre Maestro Filippo Cagliola, dello stesso ordine, lo descrive antichissimo e rimanda la data la 1235 (forse fondato da fra' Paolo da Venezia, discepolo dello stesso San Francesco d'Assisi), come dimostrava una vecchia lapide rifatta nel 1846 e come ancora oggi si legge sull'architrave della porta maggiore della Chiesa, oggi intitolata all'Immacolata.

Il suo fondatore, uno dei primi compagni del Santo Poverello, morì a Militello in odore di santità e carico d'anni, mentre si completava la costruzione del convento, assassinato per furto da due malviventi nelle stanze dell'antico ospedale San Michele.

Il convento era situato in un luogo abbastanza ameno per la sua prospettiva naturale e per essere lontano dall'abitato: si affacciava sulla verdeggiante Valle del Loddiero con, di fronte, il Piano di Santa Barbara e la prospettiva panoramica dei paesi di Scordia, Lentini, Bucchieri, il mare. L'ultimo ricordo del convento risale al 1908 quando il restante chiostro cadde. Oggi è completamente distrutto, ma ancora si riescono a leggerne i resti.

Lo stile interno della Chiesa è ionico, con volta arabescata a pannelli verdi e stucchi. L'abside ha una magnifica calotta simmetrica, sormontata all'apice dal nome di Maria. La chiesa ha subito nel corso dei secoli vari restauri e delle antiche strutture gotiche e rinascimentali non si trova più nulla.

Da molti anni la struttura non è più luogo di culto, ma viene utilizzata come magazzino di masserizie e deposito di materiale appartenente alla Chiesa di San Nicolò.

Nella chiesa è sepolto Francesco Laganà Campisi, fondatore dell'omonimo Asilo Infantile di Militello.

 

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