La
Chiesa Madre di Militello in Val di Catania vanta un'origine assai
remota, tanto da risalire addirittura al tempo della dominazione
bizantina in Sicilia (536-827 d.C.), come afferma il Padre benedettino
Luigi Marra, insigne storico dell'800. Tale origine si ricava anche da
una sentenza della Corte Giuratoria di Palermo, datata 29 luglio 1744 e
depositata a Militello presso il Notaio Alfio Diana. Da quest'ultimo
documento si deduce che questa Chiesa Madre dedicata a San Nicolò
esisteva a Militello ancora prima del nono secolo dopo Cristo. Dopo
l'invasione dei saraceni nell'827 d.C., che devastarono questo
"Tempio", il Conte Ruggero I d'Altavilla, capo dei Normanni,
riedificò la Matrice riconsacrandola al Vescovo di Bari.
A
quei tempi, la Matrice si trovava nella parte bassa dell'abitato, a
poche decine di metri dal Castello dei Signori, nei pressi dell'attuale
Largo San Nicolò il Vecchio. Nel corso dei secoli successivi, la
fabbrica della Chiesa venne sempre più ampliata fino all'edificazione
del campanile «il più bello che si vedesse in Sicilia», come disse lo
storico Pietro
Carrera. Alle ore 14 dell'11 gennaio del 1693, un violentissimo
terremoto distrusse completamente la Chiesa Madre di San Nicolò ed il
suo meraviglioso campanile.
Scomparsa
la vecchia Chiesa, si dovette riedificare la nuova. Temporaneamente fu
la Chiesa
della Catena ad "ospitare" la Matrice e successivamente
toccò alla Chiesa
di San Sebastiano. Il 6 dicembre del 1721, dopo 28 anni dal tragico
terremoto, fu finalmente posta la prima pietra della nuova fabbrica. Il
20 marzo del 1740 la nuova Chiesa Madre fu benedetta ed aperta al culto
e nel 1755 il sontuoso Tempio a tre navate venne completato nelle sue
strutture principali, con una monumentale facciata disegnata
dall'architetto catanese Francesco Fichera. Dal 1765 al 1776 fu
completato il campanile dove, il 20 marzo, furono installate le campane
della vecchia Matrice. La costruzione di questa nuova Chiesa Madre, fu
definitivamente completata nel 1904 con la costruzione della cupola
(alta ben 30 metri), prima opera in cemento armato della Sicilia
orientale.
La
Chiesa Madre è ricca a dovizia di quadri, statue, paramenti, argenterie
e cornici che costituiscono una buona parte del ricco ed importante
patrimonio artistico militellese. Lungo le navate laterali sono
collocati, fra gli altri, cinque altari di pregevole fattura, tutti
provenienti dalla distrutta Matrice. Tra le statue primeggiano quella
del SS. Salvatore (la cui festa si celebra il 18 agosto di ogni anno),
scolpita nel 1818 dallo scultore palermitano Girolamo Bagnasco, e quella
di San Nicolò, eseguita nel 1621 dal militellese Gian
Battista Baldanza. Altre opere secentesche presenti sono quelle di
San Giuseppe e di Santa Lucia. La Matrice vanta anche magnifiche tele,
pregiati paramenti ed argenterie. Buona parte della
"collezione" artistica della Matrice e delle Chiese ad essa
connesse sono conservate ed esposte nei locali del Museo
San Nicolò.
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