CASTEL
DI JUDICA: IL "MISTERO" DELLA STATUA CHE SUDA
appunti di viaggio di
Lucio Gambera
addì Sabato 28 Settembre, A.D. 2002
Alla
fine, dopo oltre due ore d'attesa, sono rimasto perplesso. I fedeli che
pregavano; decine di mazzi di fiori; almeno venti lumini accesi… E la statua
in bronzo che sudava (anzi gocciolava…) dalla manica destra.
La
statua di Padre Pio, a Castel di Judica, non ha sciolto i miei dubbi. Dalle 23
all'una e un quarto sono rimasto a guardarla. Ogni venti minuti, con una cadenza
impressionante, scendeva una goccia. La gente aspettava con fede, mettendo (a
turno, goccia dopo goccia…) un fazzolettino sotto la manica. Poi lo stesso
rituale: il segno della croce, il bacio alla mano di Padre Pio che aveva dato il
suo "sudore" benedetto…
Assieme
ad alcuni amici, anch'io ho fatto la fila e aspettato quella goccia… Eravamo
stati attratti dalle notizie di stampa e da un programma di "mamma"
Rai che aveva fatto un collegamento in diretta con il "mistero" di
Castel di Judica. Volevo vedere da vicino, senza filtri… Mai vista tanta gente
(alle 23 di un sabato) a Castel di Judica. Una persona del paese, alla quale
chiedo qualche particolare, mi risponde: «Da un mese è sempre così… A
qualunque ora, la folla non manca mai».
Con
i miei amici, mi sono timidamente avvicinato. Ero incredulo per l'avvenimento:
condensa o segno soprannaturale? Il dubbio era amletico. Ma non c'era alcun
trucco: la statua di Padre Pio gocciolava davvero. Attorno a me, almeno altre
quaranta persone: alcuni pregavano a bassa voce, altri preparavano fazzoletti e
flaconi in plastica per conservare il liquido. Devoti, curiosi: vanno e vengono
da ogni parte del comprensorio e della Sicilia orientale. «Ci sono pure
alcuni viaggi organizzati - mi dice la stessa persona - da qualche
giorno. Padre Pio ha avuto un gesto d'amore verso questo piccolo paese dell'entroterra…».
Già…
un gesto d'amore del Santo da Pietrelcina. Ma lo stesso amore lo ricambiano i
bambini. Si sale e si scende dalla piazzetta per salutarlo… Alcuni rimangono
seduti sul marciapiede. Un anziano, mentre il silenzio ci circonda, nel profondo
"mistero" della fede e dell'umana incomprensione, si avvicina alla statua,
facendo il segno della croce e dicendo ad alta voce: «Scusate signori, vado
a letto… Devo salutare Padre Pio». E mentre aspetto in fila, guardando la
goccia che s'ingrossa lentamente prima di cadere, un bimbo in braccio alla mamma
dice: «Perché sta piangendo? Mamma, mamma… Non è sangue?»
Alla
fine della lunga attesa, che stranamente non mi pesa, osservo il "mistero" della
statua. Prendo la goccia con un fazzoletto, che ripiego lentamente. Guardo e
riguardo, tentando di vedere chissà cosa… Assieme ai miei amici, poi, ritorno
in piazza. Cerchiamo di dare una risposta plausibile ai nostri "perché" e alla
nostra sete infinita di certezza: condensa o segno soprannaturale? Entriamo in
un bar: è passata l'una e il barman ci serve senza mostrare alcuna stanchezza.
Ci dice: «Fosse sempre così, Castel di Judica sarebbe sicuramente meglio di
Taormina. O quasi…».
E
mentre bevo l'acqua minerale, noto anche un angolo (all'interno del bar!) del
business tra il sacro e il profano: cartoline in vendita, che riproducono la
statua di Padre Pio. Mica il Monte Judica o le bellezze naturali di questo posto
sperduto!
Usciamo
da quel bar: il freddo e il vento sferza il mio volto e quello dei miei amici. A
grandi passi "tagliamo" i metri che ci separano dalla mia auto. Sul mezzo
parliamo, riparliamo, osserviamo… Ma alla fine siamo rimasti più perplessi di
prima: condensa o segno soprannaturale?
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