AGENDA 200: LA "SVOLTA" DEI FONDI EUROPEI

appunti di viaggio di Lucio Gambera
addì Sabato 22 Febbraio, A.D. 2003

Il gap delle infrastrutture, in Sicilia e nel Calatino-Sud Simeto, può essere superato. Il Programma operativo 2000-2006, che garantisce l'accesso ai fondi europei per Enti pubblici e operatori privati, offre un ampio ventaglio di risorse. L'Unione europea ha messo in "cassaforte" per la nostra Isola un budget consistente: 17 mila miliardi di vecchie lire (di cui oltre 3 mila per Catania) potranno essere erogati per interventi in vari settori, utilizzando i fondi Fse (formazione), Fesr (infrastrutture e aiuti alle imprese), Feoga (agricoltura) e Sfop (pesca).

I dati dell'ultima annualità di spesa - quasi in "barba" alle tendenze degli anni passati - sono estremamente incoraggianti. La Sicilia ha attinto dai fondi comunitari di Agenda 2000 oltre 610 milioni di euro: il primo bilancio ha già ottenuto l'esame del Comitato di sorveglianza, il quale ha preso atto di un ulteriore incremento di spesa (di circa 100 milioni di euro) rispetto alle previsioni dello scorso periodo natalizio.

La cifra ha ufficialmente toccato, infatti, l'importo complessivo di 610 milioni 191 mila 687 euro. Le uscite sono state registrate secondo i seguenti livelli: Fse 85.082.505; Fesr 377.021.801 euro; Feoga 147.737.569 euro; Sfop 349.811 euro.

L'analisi è semplice: le maggiori somme sono state assegnate per il rilancio delle attività imprenditoriali siciliane. In favore dell'agricoltura, ovvero dell'innovazione del primo settore economico isolano, quasi un quarto della "torta" è stata attribuita nel 2000. Sono significativi, inoltre, gli indici relativi alla pesca e alla formazione.

La Regione, intanto, ha deciso di mettersi al lavoro per completare gli adempimenti della successiva annualità: nel 2001 dovrà essere dimostrata la spesa di 1 miliardo e 500 milioni di euro (circa 3 mila miliardi di vecchie lire) attraverso i canali comunitari di Agenda 2000. Il governo siciliano, infatti, ha ufficialmente commissionato opere e interventi per tale importo. La concreta liquidazione, tuttavia, dipenderà dall'effettivo completamento degli stessi lavori e dai relativi tempi di collaudo finale. Il programma del 2001, tuttavia, dovrebbe escludere cospicui o improvvisi disimpegni finanziari.

Le ragioni della svolta? Sarebbero una, nessuna, centomila… Dopo lo scarso interesse mostrato verso il Programma operativo 1994-1999, una positiva inversione di tendenza è stata registrata tra i siciliani, che hanno imparato a "drenare" (in una terra ancora inserita nell'obiettivo 1 dell'Unione europea) una parte consistente dei fondi comunitari.

Anche la crescita dell'informazione, la qualità dei supporti professionali e la serietà delle attività d'assistenza hanno "giocato" un ruolo fondamentale. Nei mesi scorsi, ad esempio, la Provincia regionale di Catania ha pubblicato una guida pratica sulle risorse di Agenda 2000, illustrando pure le normative, i possibili fruitori e alcuni bandi di partecipazione.

Il presidente Nello Musumeci ha dichiarato che «l'Ente di Palazzo Minoriti, con il suo servizio Euro-Infocenter, ha coperto un grave deficit d'informazione, consegnando agli utenti una pubblicazione completa e di facile consultazione. Lo stesso manuale potrà essere richiesto in via Etnea 73, a Catania, nella sede dell'Ufficio per le relazioni pubbliche».

Non mancano, tuttavia, opuscoli tascabili e depliant illustrati presso gli Sportelli europei dei maggiori Comuni calatini. A Caltagirone, Scordia, Grammichele e Palagonia, in particolare, il ricorso ai fondi strutturali ha garantito nuova linfa a piccole e medie imprese locali, che hanno gradualmente elevato, in diversi casi, la qualità degli impianti, la capacità produttiva e l'impiego della forza lavoro.

 

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