PROVINCIA CALATINA? I NOSTRI CONCITTADINI HANNO GIÀ DETTO NO

di Lucio Gambera

Sabato 22 Febbraio 2003

ANTONIO LO PRESTI, SINDACO DI MILITELLO, RIPUDIA LA COSTITUZIONE DEL NUOVO ENTE PUBBLICO

«La nuova Provincia regionale? Non nasce affatto sotto i migliori auspici. Anzi… Sono estremamente perplesso sulle opportunità per il nostro territorio. Il dibattito continua a coinvolgere, purtroppo, solo le forze politiche del Calatino-Sud Simeto. La gente è stata finora lasciata ai margini di qualsiasi espressione di sentimenti».

Antonio Lo Presti, sindaco di Militello, ripudia la costituzione del nuovo Ente pubblico, che continua a trovare le "porte" chiuse nella città del Barocco. Oltre a quelli della classe dirigente, anche gli orientamenti popolari sono sferzanti. I legami con la provincia etnea e con l'identità storica non si sono mai allentati.

- Quale sarà l'atteggiamento dell'amministrazione comunale?

«Non intendiamo tradire le posizioni dei nostri cittadini. Il referendum popolare del dicembre 1993 non può essere ignorato: i militellesi sono sempre stati contrari all'adesione alla Provincia calatina. L'88% ha già ribadito il proprio dissenso al progetto istituzionale, conservando le proprie radici e gli antichi riferimenti nel Catanese. Non sono mai prevalsi campanilismi o sterili pregiudizi: il senso d'appartenenza di una comunità non può essere gettato come un pezzo di carta».

- Lo sviluppo, tuttavia, passa dalla concertazione territoriale…

«Non ho alcun dubbio sulla validità e sull'efficacia delle politiche d'area. Gli strumenti legislativi hanno consolidato la collaborazione e i rapporti tra i Comuni del Calatino-Sud Simeto. Il tema dell'istituenda Provincia, tuttavia, appartiene ad altre scelte. Occorre rivendicare, piuttosto, l'attuazione del federalismo, il decentramento delle funzioni amministrative e la maggiore autonomia degli stessi Enti municipali. Non serve un'altra dispendiosa struttura burocratica».

- Qualcuno parla di un pericolo: l'egemonia di Caltagirone…

«Non esiste un forum sulla tesi della nuova Provincia. Si parla soltanto di aree metropolitane e di presunte esigenze indifferibili. Manca qualsiasi discussione sul ruolo di Caltagirone e degli altri centri, che non intendono subire altre politiche vessatorie. Il timore del capoluogo piglia-tutto, insomma, non mi sembra infondato. Certe perplessità non sono mai state fugate… Militello continuerà a guardare verso la Piana di Catania, evitando di girarsi alle spalle e di archiviare la sua atavica storia».

 

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