PAOLO FUCILE, UN
MILITELLESE AD ATENE
di Lucio Gambera
Sabato
6 Marzo 2004
L'OLIMPIONICO: AD ATENE PER L'ITALIA E PER I MILITELLESI
-
Parteciperai alle Olimpiadi di Atene. La città di Militello è
orgogliosa di te…
«Sono felice
di partecipare alla competizione olimpionica. Ho dovuto lottare
molto per raggiungere questo traguardo, che rappresenta la metà più
ambita per ogni atleta. Assieme alle Fiamme Oro di Roma, alla
Federazione e ai preparatori, che hanno sempre incoraggiato le mie
prestazioni agonistiche, avverto il sostegno morale del mio paese.
Conservo gelosamente le mie radici popolari… Alle prossime Olimpiadi
non difenderò soltanto i colori azzurri: nel mio cuore batterà pure
l’amore per i militellesi, che hanno sempre creduto nelle mie
qualità di lottatore».
- Dopo tanti
sacrifici, dovresti ringraziare soltanto la tua abnegazione…
«Non mi sembra
giusto… Alla mia tenacia, in circa dodici anni d’intensa attività,
si è aggiunta la saggia guida tecnica del mio maestro. Giuseppe
Primo ha scoperto le mie capacità all’età di dieci anni,
schiudendomi le porte per un futuro migliore. Dopo la positiva
esperienza militellese, a Roma ho completato la costruzione
dell’atleta… Non ci sono molti segreti per raggiungere il successo.
Ma non è facile confermarsi campione nel corso degli anni. Servono
determinate qualità tecniche, ma anche la voglia di non sentirsi
arrivato e di raggiungere ulteriori obiettivi».
- Il Comune
di Militello ti ha dato un meritato riconoscimento civile…
«Non pensavo di poter
essere accolto con tanti onori… Ringrazio l’amministrazione
municipale per il gentile pensiero. Consegnandomi una targa-ricordo,
il sindaco Vittorio Musumeci ha espresso nei miei confronti parole
indimenticabili: "Orgoglio della comunità militellese, speranza
dello sport italiano nella sfida olimpionica di Atene". Spero di non
deludere le aspettative dell’intero paese, oltre che dell’Italia. Ci
sarà da sudare molto per strappare una medaglia nella categoria 60
kg di lotta greco-romana. La concorrenza straniera è molto
qualificata e agguerrita».
- In Sicilia
torni spesso. Cosa ti manca a Roma del tuo paese natale?
«Nella Capitale i
ricordi di Militello sono indelebili. La famiglia, gli affetti e gli
amici non si possono dimenticare. Al termine dei tredici allenamenti
settimanali, tirando il fiato in palestra, penso sempre alla mia
cittadina, alle sue tradizioni e manifestazioni. Le distanze non
costituiscono, tuttavia, un ostacolo insuperabile. Mantenendo i
legami più forti, ogni due mesi torno in mezzo alla mia gente. Il
prossimo ritorno, invece, non sarà immediato. Nella seconda decade
di agosto cominceranno le Olimpiadi. Non vedrò la festa del
Santissimo Salvatore. Confido però nella sua assistenza…». |