UNA CHITARRA A CINQUE
ANNI
di
Alfonso Magno
Giovedì
17 Agosto 2006
MIO NONNO AVEVA VISTO
GIUSTO: BENEDETTA QUELLA CHITARRA CHE MI REGALò
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Paolo/Pablo, possiamo definirti un "figlio d'arte"? Papà e nonno
artisti; nonno che ti regala una chitarra. Ricordi quando ti sei
esibito la primissima volta in pubblico?
«Si,
mi ricordo, mi ricordo che mio nonno mi insegnava tutti i giochi; mi
ha messo in testa un cappello di paglia ed un ombrello nelle mani e
già iniziavo a fare dei movimenti. Penso che da lì ho portato avanti
la voglia di fare show, non soltanto quella di cantare; magari di
presentare dei balletti, dei ballerini, una scenografia particolare
e questo comunque caratterizza sempre i miei concerti. È sempre una
cosa belle perché... "girarmi" nel mio concerto e vedere qualcosa di
magico che gira intorno.»
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I concerti pop/rock sono solitamente in ore serali e stasera lo
"toccheremo" in prima persona (sono le ore 23.00, nda).
Ti senti cittadino della notte?
«A
me piace molto la notte. Mi piace perché vivo di notte, scrivo di
notte. Le cose più belle, o quelle per ispirarmi a scrivere, le vivo
di notte; con i miei amici, magari girando, andando per i locali o
conoscendo gente. Mi piace la notte proprio per questo.»
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Meglio la notte da "dj", o la notte da "popstar"?
«Mah...
dipende... Sono due facce completamente un po' diverse e un po'
anche comuni, se vuoi, perché comunque il dj è un punto di incontro
ed allo stesso tempo anche il fatto di cantare e di essere, tra
virgolette, un punto di riferimento per i ragazzi è comunque un
punto di incontro. Credo comunque che per tutt'e due le cose serve
una grande passione ed una gran voglia di comunicare e di dire
quello che si pensa attraverso la musica.»
- Quando hai deciso di essere "cantante" professionista? O meglio...
quando Massimo Scolari (amico e produttore, nda) ti ha
preso per fare il cantante professionista?
«In
quel momento lavoravo in banca e facevo... il banchiere
professionista, nel senso che era un lavoro che non... Sai, ci sono
diversi tipi di persone, soprattutto... quello che... il muratore,
l'elettricista, il bancario... io non mi sono mai sentito un
bancario! Mi sono sentito sempre un cantante da quando mio nonno,
appunto, mi ha regalato la mia prima chitarra a cinque anni; perciò
mi sono sempre sentito di professione un cantante.»
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Dal 1996 pubblichi singoli e albums. Dapprima incidi in America...
poi il Festival di Viña del Mar (il "festival di Sanremo
cileno", nda), eccetera eccetera... Cosa c'è di diverso
adesso rispetto ad allora?
«C'è
di diverso, comunque, la voglia di fare esperienza, di migliorarmi,
di studiare, perché credo che in questo lavoro non bisogna mai
smettere di ascoltare, di guardare e di imparare dagli altri,
soprattutto da quelli più grandi di te che sono passati e che magari
sono restati nel tempo.»
-
Nelle tue canzoni troviamo pop, rock, r'n'b... Ci sarà uno stile "meneguzzi"
o attingi da questa grande ruota che è la musica mondiale?
«Io
credo che comunque siamo tutti figli un po' dei tempi moderni: di
quello che succede... dalle radio, dai giornali, di quello che
ascoltano i ragazzi... e quindi... siamo tutti un insieme di musica.
Ormai non si inventa più niente. Tutto quello di nuovo che c'è lo si
trova nel passato. Non facciamo altro che ascoltare tanta musica e
cercare di... non dico di imitare, forse cercare di prendere
ispirazione da quelli che sono stati, nei tempi, molto più grandi di
noi.»
- Qualche domanda meno tecnica e poi ti lasciamo al pubblico che ti
aspetta. La tua giornata tipo e come ti prepari ai concerti.
«Mi
preparo durante il giorno, cercando di fare una vita regolare
soprattutto quando canto, quando sono davanti ai fan, cercando di
rispettarli, perché credo che il pubblico, che compra i tuoi dischi,
che ti segue ai concerti, vada rispettato al massimo anche perché è
un momento molto difficile per la musica e della discografia...
Tutti quelli che comprano i cd, quelli veri, quelli "reali", vanno
rispettati alla grande!»
-
A proposito di cd veri, reali... qualcosa sul tuo ultimo
lavoro che uscirà a settembre?
«Uscirà
nel 2007, non prima... nei primi mesi del 2007. Sarà una sorpresa
per tutti, soprattutto anche per me perché ho scritto più di cento
pezzi e ancora devo scegliere i pezzi che poi faranno parte
dell'album, perciò... anche perché devo scriverne ancora, prima di
scegliere... perciò... siamo ancora abbastanza in alto mare.»
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