"TRE PAROLE" CON VALERIA ROSSI
di Alfonso Magno
Sabato 17 Agosto 2002
L'INTERVISTA A VALERIA ROSSI, CANTANTE RIVELAZIONE DELL'ESTATE 2001
- Valeria, bastano "tre parole" per arrivare al successo?
«No, la miscela è più composita. Le tre parole sono una buona
sintesi, ma dietro c'è tutto un background di gavetta e di lavoro.
Ho studiato molto per poter creare questo brano, c'è stata una
ricerca nei testi».
- Sentivi che il tuo pezzo era da primo posto in classifica e che
sarebbe riuscito a vendere 110.000 copie?
«Assolutamente! Neanche la mia casa discografica se lo
aspettava. Mi sento tanto un... "fenomeno paranormale"!
C'è stato l'elemento imponderabile. Quando scrivo, scrivo pensando
all'interlocutore, a colui al quale deve arrivare il mio messaggio.
Ho visto che con le mie canzoni le persone si sentono coinvolte e
questo mi aiuta ad affinarmi man mano che vado avanti».
- Queste "tre parole" cambiano la vita?
«Non a livello personale. Io sono sempre la Valeria Rossi che
gli amici conoscono. Queste "tre parole" mi hanno aiutato
ad uscire dal "guscio", a comunicare».
- Da autrice e compositrice sei diventata cantante di te stessa.
Com’è avvenuto il passaggio?
«Io sono molto perfezionista. Prima di muovermi devo avere la
sicurezza del prodotto. Confortata dai risultati ottenuti come
autrice ho deciso di lanciarmi. Ora porto avanti la mia prima
tournée, che non è un concerto, ma bensì uno spettacolo. Anche in
questo c'è stata un'evoluzione. Quando mi sono sentita pronta ho
affrontato direttamente il pubblico. È sin troppo facile scendere
in piazza con un successo alle spalle come "Tre parole",
ma ho voluto aspettare».
- Un album, due hit di successo, una collaborazione con un poeta
contemporaneo qual è Pasquale Panella. Dove vuole arrivare Valeria
Rossi?
«Sono molto ambiziosa, ma nella qualità. Questo è il mio
imperativo morale. Sento di avere una responsabilità pazzesca. Nel
mio lavoro futuro devo rispettare il mio spirito e non devo
intaccare la mia personalità».
- "Ricordatevi dei fiori" e "cuore, sole, amore". La tua
musica, i tuoi testi evocano aspetti poetici. È la tua natura?
«Assolutamente si. La poesia è l'aspetto magico della vita: non
bisogna sminuirla. È... un richiamo all'ordine poetico».
- Che genere di musica ascolti e con chi ti piacerebbe incidere un "duet"?
«Sono onnivora di musica. Ascolto tutto. Se devo fare una
scelta... la canzone, la melodia. Un "duet"? Difficile, ci
sono tanti artisti... Caetano Veloso».
- Ritorniamo al tuo successo. Semifinale di Sanremo, premio
"Rivelazione" al Festivalbar, "Miglior rivelazione" agli
Italian Music Award, una nomination al P.I.M., il video, "Tre
parole" successo estivo in piena regola… Ma Valeria Rossi riesce
a fare shopping in "anonimato" o la gente ti riconosce e ti
ferma?
«Per fortuna non sono... appariscente. Non sono una
"star" irraggiungibile. Capita che la gente mi fermi per
un saluto, per stringermi la mano e per un autografo, ma molte volte
riesco tranquillamente a passeggiare nell'anonimato».
- Quanto è importante portare la musica direttamente al proprio
pubblico?
«Come ti dicevo prima, questa è per me la prima tournée. È
una sensazione inspiegabile trovarsi di botto davanti a 10.000
persone. È un'esperienza forte. Ogni sera è diversa dalla
precedente... è un avvenimento. Ti senti esposto, non puoi
concederti debolezze. Ed è importantissimo portare direttamente al
pubblico il proprio messaggio».
- Cosa ti esalta in un "live" e cosa ti da fastidio?
«Mi esalta il rapporto confidenziale che si instaura col
pubblico. Si può anche divagare, seppur per pochissimo tempo. Mi da
fastidio... il lavoro che c'è alle spalle... il viaggio... lo
stress. Ma è uno "fatica" che faccio molto volentieri».
- Cosa c’è nel futuro di Valeria Rossi.
«L'album nuovo. È una bella responsabilità dopo... "Tre
parole"».
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