Sabato
28 Giugno
PIENAMENTE
OPERATIVO IL CONSIGLIO COMUNALE
Il
Consiglio comunale ha effettuato, giovedì sera davanti ad una folta
partecipazione di militellesi, i primi adempimenti istituzionali. Nel
corso della seduta, i cui lavori sono stati inizialmente coordinati dal
consigliere più votato il 25 maggio Antonello Scirè, il civico
consesso ha assegnato le due cariche più importanti: Giuseppe Fucile
dell'Udc (con 11 voti) e Carmelo Coniglione di An (con 7
preferenze) sono stati rispettivamente eletti presidente e
vicepresidente.
A
seguito delle dimissioni da consigliere (per aver accettato la carica di
assessori) di Giuseppe Astorina e Salvatore Paolo Garufi,
inoltre, l'assise ha effettuato le surroghe, rispettivamente, con Angelo
Barone (Udc) e Grazia Placenti (An) che hanno prestato il
giuramento di fedeltà, assieme al sindaco Vittorio Musumeci e
agli altri consiglieri, dinanzi al segretario Calogero Giordano.
Non sono emerse contestazioni, inoltre, in merito a eventuali
ineleggibilità e incompatibilità.
Il
primo atto d'accusa è stato "firmato" dal consigliere Nino
Lisciandrano, che ha comunicato il passaggio dal gruppo della
Margherita a quello degli Ulivisti, spiegando le ragioni della scelta:
«I partiti del centrosinistra hanno mostrato incapacità e
debolezze, privilegiando vecchie logiche e compromessi interni. Al
legame con le segreterie politiche, preferisco il rapporto con la gente».
In
difesa della Margherita, invece, si è schierata Nicoletta Messina,
che ha rivendicato la coerenza del progetto tra le forze di centro e di
sinistra. Vana si è rivelata, infine, la posizione in aula di Sebastiana
Caruso, che ha chiesto il rinvio dell'elezione del presidente e del
vicepresidente del Consiglio: la proposta è stata direttamente respinta
(senza alcuna procedura di voto) dalla presidenza. La
giovane esponente di Fi ha contestato il mancato coinvolgimento di Nuova
Sicilia e Patto per la Sicilia, che non avrebbero partecipato ad alcun
dibattito sull'elezione delle due figure istituzionali. Il rigetto della
sua istanza, che avrebbe potuto determinare la conclusione anticipata
della seduta, ha registrato il dissenso di Nicola Carrera Nulla
che, al termine dello spoglio dei voti per l'elezione del presidente,
non ha escluso la presentazione di un ricorso alle autorità competenti.
(Lucio Gambera)
Giovedì
26 Giugno
GIUNTA
MUSUMECI: LA LOGICA DELLE POLTRONE?
Due
rinunce e un insediamento in appena tre giorni: la nuova Giunta registra
le prime "scosse" di assestamento al Municipio. Le successioni
si legano al "travaglio" politico dell'Udc, che ha ricevuto
compiti di governo assieme agli alleati (Fi e An) del centrodestra. Dopo
l'immediata rinuncia del dott. Gesualdo Interlandi, anche Salvino
Lo Bianco ha respinto l'incarico da assessore, restituendo il
mandato prima del giuramento. Al suo posto si è ufficialmente
insediato, ieri mattina, il dott. Nicolò Umana.
La
decisione di Interlandi era stata quasi preannunciata in campagna
elettorale dalla Casa delle libertà, che aveva parlato di designazione
"tecnica" del rappresentante dell'Udc. La rinuncia di Lo
Bianco, che ha riportato le maggiori preferenze di consigliere comunale,
avrebbe invece un'altra valenza: «Il mio gesto - ha detto il
mancato assessore - conferma il mio impegno istituzionale al fianco
del sindaco, avv. Vittorio Musumeci. Restituisco l'incarico per spendere
la mia esperienza in Consiglio come nella passata legislatura municipale».
Secondo
alcune indiscrezioni, tuttavia, Lo Bianco sarebbe mosso da un altro
intento: conquistare la "poltrona" di presidente del
Consiglio, che avrebbe già stimolato pretese in altri consiglieri dell'Udc.
Decisive saranno le posizioni che emergeranno, alle 20 di questa sera,
nella prima seduta del civico consesso. A seguito della fiducia del
sindaco Vittorio Musumeci, intanto, l'assessore Umana si è
insediato nella nuova amministrazione. L'assegnazione ufficiale delle
deleghe, infine, potrebbe essere comunicata entro le prossime ore. (w.m.)
Martedì
24 Giugno
GIUNTA
MUSUMECI: FUMATA NERA PER LE DELEGHE
Venerdì
scorso il primo atto formale della nuova Giunta si è compiuto: dinanzi
al Segretario del Comune, Calogero Giordano, i nuovi assessori hanno
prestato solenne giuramento alle Leggi dello Stato. Salvatore Paolo
Garufi, Nello Musumeci, Franco Medulla, Mario Maggiore e Giuseppe
Astorina coadiuveranno l'operato del Sindaco Vittorio Musumeci.
All'appello mancava Gesualdo Interlandi, che ha rinunciato all'incarico.
Diversi
i militellesi che hanno cercato di assistere ai lavori, subito
"stoppati" dall'esecutivo che ha preferito effettuare
l'incontro a porte chiuse. Le prime indiscrezioni sulle attribuzioni
delle deleghe lasciano trapelare il nome di Nello Musumeci per la
promozione del territorio e la valorizzazione dei prodotti tipici (ex
Turismo e spettacolo); Giuseppe Astorina, invece, potrebbe ricoprire la
veste di assessore allo sport, mentre Salvatore Garufi potrebbe
occuparsi degli aspetti culturali.
Sempre
voci di corridoio indicherebbero in Salvatore Lo Bianco il
"sesto" assessore, ma l'interessato, proprio ieri pomeriggio,
avrebbe rassegnato le dimissioni dall'incarico.
La
prima riunione di Giunta ha puntato i riflettori su urgenti
problematiche che investirebbero la Città del Milite: pulizia, verde
pubblico e piscina i primi urgenti punti in esame. Dai primi giorni di
luglio la struttura natatoria dovrebbe essere aperta, con la mattina
dedicata ai corsi di nuoto ed il pomeriggio destinato alla libera
balneazione.
Sabato
21 Giugno
ARRESTATO
PLURIPREGIUDICATO LATITANTE
Pensava
che il ritorno nella propria terra potesse dargli quella
"immunità" che gli consentisse di proseguire indisturbato
nella sua vita di latitante, ma i conti, come sempre, vanno fatti con
l'oste: il pronto intervento dei Carabinieri della Stazione di
Militello, comandati dal mar. Vincenzo Drago, ha messo la parola
"fine" ad una latitanza durata tre anni.
È
finita ieri la latitanza di un pericoloso fuggiasco militellese: il
trentenne S.M. ha visto scattare le manette ai polsi mentre, in un bar
del centro militellese, era intento a spendere gli ultimi istanti di
vita "libera" sollazzandosi ad un videogioco.
Latitante
da oltre tre anni e fuggiasco probabilmente nel lontano Piemonte, S.M.
era gia stato arrestato numerose volte, ma altrettante volte era
riuscito a sfuggire alle maglie della giustizia grazie alle sue
particolari doti atletiche. Il pluripregiudicato, per cui ora si sono
spalancate le porte delle patrie galere di contrada Noce, a Caltagirone,
era ricercato per reati contro la persona, il patrimonio ed in materia
di stupefacenti, ed aveva pendenti provvedimenti di carcerazione emessi
dalle magistrature di Novara (per furto aggravato in concorso), di
Torino e di Messina (per rapina aggravata), per un totale di otto anni
di reclusione.
Le
indagini condotte dalla squadra anticrimine della polizia di Torino,
città in cui si era rifugiato per far perdere le proprie tracce, non
avevano dato alcun risultato sino a quando, con l'unione delle sinergie
investigative, i Carabinieri di Militello si erano uniti ai colleghi
torinesi nella ricerca. Le fitte battute per "stanare" il
pregiudicato apparentemente non portavano a nessun risultato utile: a
Militello sembrava non ci fossero tracce di S.M., né in paese (dove
sembrava dimenticato), né nelle campagne circostanti, dove i militari
dell'Arma avevano effettuato battute costanti ma discrete. L'epilogo è
avvenuto nei giorni scorsi quando alle quattordici, con le strade orami
vuote per il caldo e per il pranzo, i Carabinieri bloccavano il
ricercato, incredulo e senza che avesse il tempo per opporre resistenza.
(w.m.)
Sabato
14 Giugno
MUSUMECI:
LAVOREREMO ANCHE PER GLI EMIGRATI
L'avv.
Vittorio Musumeci ha ricevuto le "chiavi" del Comune di
Militello. Ieri il nuovo sindaco ha varcato la soglia del Municipio: un
lungo applauso ha suggellato, alla presenza di Polizia Municipale,
Carabinieri, dipendenti comunali e semplici cittadini, il suo ingresso
nell'ufficio di gabinetto. Le consegne ufficiali sono state effettuate
dal Segretario generale, Calogero Giordano, che la primo
cittadino ha detto: «Mi onoro di riceverla al palazzo di città. Le
rappresento le ragioni d'impegno di tutto il personale, che non
risparmierà alcuna energia per la crescita della Città».
Ringraziando
i militellesi per la calorosa accoglienza, il sindaco Musumeci ha
ammesso: «Non ho dubbi sull'efficienza della macchina burocratica.
In questo Ente pubblico ci sono tante risorse umane e professionali.
L'amministrazione comunale sarà aperta a qualsiasi tipo di contributo:
lavoreremo per Militello e per gli emigrati all'estero».
Dopo
gli auguri, il primo cittadino ha incontrato i dipendenti. Nei prossimi
giorni dovrebbe insediarsi la Giunta e saranno attribuite tutte le
deleghe assessoriali. Successivamente sarà convocato il Consiglio:
almeno due surroghe saranno effettuate in An (Grazia Placenti al
posto di Salvatore Paolo Garufi) e nell'Udc (Angelo Barone
al posto di Giuseppe Astorina). (Lucio Gambera)
Giovedì
12 Giugno
INSEDIATO
IL SINDACO, VITTORIO MUSUMECI
Dalle
17,15 di martedì scorso, il nuovo sindaco di Militello, avv. Vittorio
Musumeci, ha ufficialmente assunto la guida del Comune. Lo ha reso
noto il responsabile dell'ufficio centrale (presso la prima sezione
elettorale) con il verbale di proclamazione del primo cittadino, che
resterà in "sella" per i prossimi cinque anni.
Con
un altro atto, invece, sono stati dichiarati eletti i 20 consiglieri
comunali: Salvatore Oliva, Giuseppe Astorina, Salvatore
Lo Bianco, Salvatore Partenope e Giuseppe Fucile (Udc);
Paolo Straniero, Carmelo Coniglione, Arturo Russotto e
Salvatore Paolo Garufi (An); Salvatore Renda, Sebastiana
Caruso, Antonino Vaccaro (Fi); Antonello Scirè
Calabrisotto, Nino Lisciandrano, Bernardo Di Giorgi e Nicoletta
Messina (Margherita); Salvatore Marino (Per Militello), Nicola
Mellone (Le Voci), Nicola Carrera Nulla (Ulivisti) e Michele
Greco (Ds).
Potrebbe
insediarsi domani, invece, la nuova amministrazione municipale: il
giuramento degli assessori sarà eseguito dinanzi al segretario generale
del Comune, dott. Calogero Giordano. Entro i prossimi giorni,
inoltre, sarà decisa la data di convocazione del Consiglio comunale,
che sancirà l'avvio formale della legislatura comunale.
Dopo
il giuramento dei consiglieri e del sindaco, saranno effettuate le
convalide e le eventuali surroghe. A scrutinio segreto, infine, la
pubblica assise procederà all'elezione del presidente e del
vicepresidente del Consiglio. La maggioranza del civico consesso sarà
rappresentata da 12 esponenti della Casa delle libertà. Il
centrosinistra occuperà i banchi dell'opposizione. (Lucio Gambera)
PER
UN'AUTO ACCOLTELLA IL FRATELLO
Poteva
trasformarsi in tragedia la lite tra due fratelli. Al termine della cena
in casa, un alterco violento ha infranto (per futili motivi) la serenità
di una famiglia militellese. Nell'abitazione di via Duca degli Abruzzi,
M.C. ha improvvisamente colpito G.C. con un coltello da cucina,
ferendolo gravemente alla regione sinistra del collo. Il
fratello maggiore (classe '66) si accascia sul pavimento, accusando
forti dolori e copiose perdite di sangue. L'epilogo si lega al forte
disaccordo sulla vendita di un'automobile: l'aggressore (classe '69)
abbandona subito la dimora, facendo perdere le proprie tracce. L'allarme
dei genitori, con una disperata corsa all'ospedale "Basso
Ragusa" di Militello, scatta dopo qualche minuto.
I
medici prestano le prime cure nei locali del Pronto soccorso. Il colpo
sarebbe stato inferto in modo violento: i sanitari non escludono
inizialmente, infatti, la lesione del polmone sinistro. Per ulteriori
accertamenti, dopo aver applicato alcuni punti di sutura, i sanitari
dispongono l'immediato trasferimento di Giovanni all'ospedale "Cannizzaro"
di Catania: la vittima entra in prognosi riservata.
Nelle
vie del centro urbano, invece, continua l'inutile caccia dei militari
nei confronti dell'aggressore. Il comandante dei carabinieri di
Militello, mar. Vincenzo Drago, passa al "setaccio"
pure alcune zone di campagna, con il supporto degli uomini della
Compagnia di Palagonia, che intervengono con una pattuglia. Nemmeno in
campagna, però, nella casetta rurale della famiglia, si rinviene il
fuggitivo.
Temendo
una conclusione coatta della vicenda, dopo oltre un'ora di vane
ricerche, M.C. decide di "confessarsi" dinanzi al proprio
legale di fiducia. Il banale disaccordo sull'eventuale vendita di un
veicolo, oltre all'efferato gesto di reazione, trova subito una conferma
con qualche rimorso. L'arresto dell'aggressore cala il sipario sul
litigio, mentre G.C. combatte contro una crisi respiratoria.
Dopo
il primo interrogatorio, gli uomini dell'Arma espletano le formalità di
rito, consegnando il giovane feritore all'autorità giudiziaria presso
il Tribunale di Caltagirone: per lui si schiudono pure le porte della
casa circondariale di contrada Noce. L'autore delle violenze dovrà
adesso difendersi da una grave accusa di reato: tentato omicidio. I
magistrati potrebbero valutare, tuttavia, l'aggravante per futili motivi.
Ieri
mattina, intanto, sarebbe stata esclusa ogni ipotesi di complicazione
per la vittima. Il ferito sarà presto dimesso dal presidio ospedaliero
etneo: gli resterà forse soltanto il brutto ricordo della lite, che ha
improvvisamente sconvolto gli equilibri di una famiglia normale. Il
fratello minore, invece, dovrà sciogliere qualche "nodo"
giudiziario: nella sua "fedina" penale non ci sono precedenti.
(Lucio Gambera)
Lunedì
9 Giugno
MILITELLO
HA DECISO: È VITTORIO MUSUMECI IL SINDACO
Vince
il "vento" del cambiamento, ma anche il progetto più
credibile. Dopo 17 anni di "purgatorio" politico, il
centrodestra riconquista il Municipio di Militello. Il nuovo Sindaco è
l'avv. Vittorio Musumeci, che ha nettamente superato il candidato
del centrosinistra, ing. Salvatore Troia. Con
3.435 preferenze valide, il 64,9% dei votanti ha sancito lo strepitoso
successo della Casa delle Libertà. Soltanto 1.861 militellesi (35,1%)
hanno scelto l'altra coalizione, che ha fatto appello alle energie della
Margherita e della Sinistra.
Al
termine delle operazioni di spoglio, che hanno impegnato 12 sezioni
elettorali, sono state riscontrate 56 schede bianche e 151 nulle. Alle
urne sono affluiti il 66,2% degli 8.316 aventi diritto. Sono diverse le
ragioni della vittoria del centrodestra, che ha saputo interpretare,
dopo nove anni di governo della Sinistra, il diffuso desiderio di
riscatto della città.
Deleterio
si sarebbe rivelato il passaggio pubblico del "testimone" dal
sindaco uscente, Antonio Lo Presti, al candidato del
centrosinistra. Ma il successo elettorale porta anche la
"firma" dell'on. Nello Musumeci e dell'ex assessore
provinciale Enzo Oliva: entrambi hanno vinto lo
"scontro" politico con il leader nazionale della Margherita,
on. Giovanni Burtone.
Nemmeno
la sferzante campagna elettorale degli avversari ha frenato la crescita
dei consensi per il centrodestra, che ha presentato un organico
programma di governo per la città. Sin dal primo turno, che non ha
chiuso la competizione elettorale soltanto per tre voti, la coesione di
Nuova Sicilia, Patto Sicilia, Udc, Forza Italia e Alleanza nazionale ha
rappresentato un elemento di garanzia per gli elettori.
Non
è bastato nemmeno l'arrivo dei rappresentanti nazionali dell'Ulivo per
invertire, a Militello, la tendenza dell'elettorato: fragili si sono
rivelati pure i collegamenti con le liste degli altri tre candidati (Giuseppe
Pollina, Salvatore Carcò ed Orazio Di Natale) esclusi dal
turno di ballottaggio.
In
una gremita piazza Vittorio Emanuele, alle 17 di ieri, il neosindaco
Vittorio Musumeci (il più votato, dopo le sconfitte nei ballottaggi del
1994 e 1998) ha dichiarato: «Ringrazio i militellesi per il vasto
consenso. Decisivo è stato il programma elettorale e la coerenza delle
nostre idee, che hanno superato le diverse posizioni degli schieramenti
politici. La città ha confermato la volontà di rinascere».
L'ex
Presidente della Provincia etnea, Nello Musumeci, ha ammesso che «la
strategia vincente è stata rappresentata dal nuovo rapporto della
politica con i cittadini. Sono stati travolti vecchi equilibri: un
decennio di malgoverno locale è stato definitivamente sconfitto. Farò
l'assessore con lo spirito del militante e non con l'animo del
protagonista, continuando a servire umilmente Militello».
Dal
centrosinistra, infine, sono arrivati pochi commenti. Con grande dignità
politica, tutti hanno riconosciuto il significato della sconfitta
elettorale. L'ultimo atto d'orgoglio è stato rivendicato dal sindaco
uscente Antonio Lo Presti, secondo il quale «gli impegni e i
risultati delle ultime due esperienze municipali non potranno essere
ignorati dalla città». (Lucio Gambera)
Giovedì
5 Giugno
DENUNCE
E ARRESTI DEI CARABINIERI A MILITELLO, PALAGONIA E RAMACCA
Concluso
nel calatino un servizio di controllo del territorio, con impiego di
uomini e mezzi nelle zone rurali ed abitate. Sette arresti, di cui
cinque in flagranza e due su ordine dell'autorità giudiziaria. A
Palagonia uomini del nucleo operativo e radiomobile hanno arrestato per
detenzione ai fini di spaccio A.M. (classe 1970) bracciante agricolo,
pregiudicato, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno: durante una
perquisizione domiciliare, l'uomo è stato sorpreso con alcuni
grammi di eroina pronti per essere trasformati in decine di dosi.
A
Militello in Val di Catania i militari hanno invece notificato a due
pregiudicati altrettanti ordini di carcerazione, di cui uno con
contestuale sospensione della pena. Ancora, a Palagonia, una pattuglia
della stazione traeva in arresto in flagranza, dopo un breve
inseguimento per il paese, M.M. (classe 1974) bracciante agricolo,
pregiudicato: nei suoi confronti è stata contestata la rapina
ai danni di una donna, che il medesimo, poco prima, aveva avvicinato e,
dopo averla minacciata, aveva scagliato contro un muro asportandole poi
il telefono cellulare.
Altri
arresti sono stati eseguiti a Ramacca, al termine di una rissa che
aveva coinvolto anche tre vigili urbani, intervenuti per sedare gli
animi e poi sopraffatti e feriti a calci e testate in faccia.
Arrestati dopo la fuga per il paese tre ramacchesi, che nel frattempo si
erano liberati dell'arma che avevano usato per le minacce, una 7,65
automatica: F.C. (classe 1984) già censurato, disoccupato; F.O. (classe
1985) anch'egli già censurato, senza occupazione; R.D.M. (classe 1978)
incensurato, senza occupazione. Resistenza a pubblico ufficiale,
favoreggiamento personale e porto abusivo di arma da fuoco i reati
contestati loro dai militari. Deferite in stato di libertà invece altre
due persone. Migliorano, infine, le condizioni dei tre vigili
ramacchesi aggrediti.
Sul
fronte dei controlli i militari del nucleo operativo e radiomobile e
delle stazioni dipendenti, presenti con pattuglie giornaliere hanno poi
proceduto al controllo di oltre duecento veicoli procedendo a 40
contravvenzioni e 18 fermi amministrativi per assicurazioni inesistenti,
caschi mancanti, e revisioni scadute. Diversi controlli sono stati effettuati
pure alle persone colpite da obblighi restrittivi in abitazione
(arrestati domiciliari e sorvegliati speciali). (Lucio Gambera)
Martedì
3 Giugno
280 MILA EURO DALLA PROVINCIA
PER PAVIMENTARE VIA UMBERTO
Sarà riscoperto il vecchio selciato nel "cuore" del centro storico. Tra piazza Municipio e via Porta della Terra, in via
Umberto I, sarà realizzato il pavimento in basole laviche. Nei pressi dell'ex abbazia di San Benedetto, della chiesa San Nicolò e del Santuario della Madonna della Stella, che hanno ottenuto il "sigillo" mondiale dell'Unesco, la principale arteria di Militello tornerà all'antico splendore.
L'iniziativa è stata annunciata dall'Assessorato ai Lavori pubblici della Provincia regionale di Catania, che ha previsto la spesa complessiva di 280 mila euro. Il progetto di manutenzione straordinaria di via Umberto
I (Sp 28/I) sarà redatto dal geom. Giovanni Ajello dell'Ufficio tecnico provinciale, che ha ufficialmente ricevuto l'incarico dalla Giunta di Palazzo Minoriti.
Il presidente uscente,
Nello Musumeci, ha precisato che «non sarà effettuato un mero intervento di sistemazione dell'asse viario. Il piano dei lavori prevede l'impiego di maestranze qualificate, che daranno un look artistico alla stessa strada. Con soluzioni tecniche e materiali adeguati, tutte le opere saranno inserite nel contesto della città antica, che da alcuni secoli conserva pregevoli esempi di architettura
barocca».
L'assessore provinciale ai Lavori pubblici,
Andrea Castelli, ha dichiarato: «L'ultimo atto dell'esecutivo, in attesa delle formali consegne alla nuova amministrazione, riconosce il primato dell'identità culturale di Militello. Il futuro assetto della viabilità urbana, in seno al tessuto storico del paese, avrà una valenza strategica: un nuovo biglietto da visita sarà presentato alle comitive
turistiche». (Lucio Gambera)
Lunedì
2 Giugno
"LIBERE
ELEZIONI?" RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO
Mentre
si giocano le ultime carte, in trepidante attesa del ballottaggio che
sancirà definitivamente chi siederà, per i prossimi cinque anni, sullo
scranno più importante del Comune di Militello, Tar permettendo,
riceviamo da un nostro affezionato lettore, nonché collaboratore di
Militello.Info, uno "scritto" che volentieri (come sempre)
pubblichiamo:
LIBERE
ELEZIONI?
Vorrei
dire la mia sulle considerazioni di Lucio Gambera apparse su questo sito
qualche giorno fa riguardo l'atteggiamento, che lui definisce "irresponsabile",
assunto da qualche politico locale in riferimento ai risultati delle
ultime elezioni. In effetti, a ben guardare, il dibattito sviluppatosi a
Militello prima delle date fatidiche del 25 e 26 Maggio (ammesso che si
possa definire tale) si è risolto in un caleidoscopio di slogans, frasi
fatte e frecciate che sfiorano le ingiurie, il tutto condito da
ammiccamenti, tradimenti, pentimenti, figlioli prodighi e assalti all'arma
bianca.
Ogni
mezzo è lecito (?) per raggiungere lo scopo, cioè il potere. La
sinistra, questo potere, l'ha gestito per 9 anni. Gli elettori hanno
deciso che era ora di toglierglielo. L'hanno fatto votando quasi
plebiscitariamente il candidato della destra che, per meno di una
manciata di voti, dovrà subire un ballottaggio tutt'altro che scontato.
Bene per il… secondo classificato, che potrà ancora giocarsi la
vittoria, e peggio per chi ha avuto la sfortuna di vedersela togliere
per un nonnulla.
Ma
è stato il popolo a decidere questo e nessun altro. E qui sono
perfettamente d'accordo con Lucio Gambera: si tratta dello stesso popolo
che nel 1994 e nel 1998 decise di offrire la vittoria alla sinistra.
Senonchè proprio da questa parte politica arrivano voci stridenti su
come, tutto ad un tratto, si stia per materializzare una sconfitta molto
più grave: quella della democrazia, con tutti i pericoli che ne
conseguono. Mettiamoci nei panni di un elettore che vuole farsi un'idea
di quello che sta succedendo. Facendo mente locale, costui cercherà di
capire dove sta la differenza fra il suo esercizio di voto manifestato
nelle precedenti consultazioni elettorali e quello manifestato nei
giorni scorsi, e non vedrà alcuna differenza. Si chiederà, a questo
punto, come mai prima era stata lodata la sua lungimiranza nel concedere
il potere, per due volte di seguito, allo stesso schieramento politico,
mentre, adesso, deve subire le bacchettate dello stesso schieramento per
avere cambiato opinione. In attesa del fatidico ballottaggio egli
stenterà ad afferrare il senso del martellamento continuo sui pregi di
coloro che inopinatamente sono stati allontanati dal Palazzo e sugli
atroci difetti degli avversari. "Ma come", dirà questo povero
elettore, "perché i campioni della democrazia e del buon governo,
i paladini del progresso e della civiltà, si mostrano così
intolleranti verso coloro che sono destinati a prendere il loro posto, e
quindi anche verso coloro che li hanno votati democraticamente in libere
elezioni?”. E si chiederà ancora se qualcuno, accidentalmente, in
questi 9 anni abbia impedito loro, riconosciuto il controllo legittimo
sugli atti da parte dei consiglieri comunali e di chi altri ne aveva
titolo, di esercitare il governo sulla città, di raggiungere obiettivi
più o meno prestigiosi, di programmare grandi opere, di ricevere
onori ed addossarsi oneri, sempre e comunque nel nome di Militello.
Perché,
tutto ad un tratto, la vittoria (ripeto, non affatto certa) di un altro
schieramento politico, deve pregiudizialmente essere considerata come l'avvio
di una grossa iattura? Perché si continua a dire, gettando nello
sconforto il nostro ingenuo elettore, che da una parte ci sono soltanto
i buoni e dall'altra soltanto i cattivi? Cosa c'entra tutto questo con
la democrazia? È vero che qualcuno appartenente alla fazione, per così
dire, delusa, è stato artefice, in sede di spoglio, di qualche episodio
originato dalla esasperazione per il mancato raggiungimento del quorum,
che ha portato ad aggressioni verbali assolutamente ingiustificabili se
non nella fatale contingenza dello scrutinio, e che purtroppo sono
continuate anche successivamente, offrendo un panorama poco edificante
sulla maturità politica di certi personaggi.
"Destra
o sinistra, per me pari sono", si potrebbe dire, parafrasando una
celebre aria di verdiana memoria (Rigoletto, Atto I, ndr).
Vogliamo convincerci, invece, che non può essere così, che i
galantuomini esistono in tutti gli schieramenti, e che l'appartenenza ad
un colore politico non può pregiudicare l'onorabilità di una persona.
Tutti devono fare in modo che il becerume non contraddistingua il civile
dibattito politico e che finalmente ci si confronti sul terreno dei
programmi e delle idee costruttive. In caso contrario, quando il nostro
elettore si avvicinerà ai capannelli, rigidamente monocolori, che
riempiono le strade cittadine, non potrà che ricavarne altro che
confusione, e se ne ritrarrà deluso. Dopo aver visto tanta presunzione,
volgarità e stupidità, andrà a votare, se lo farà, cercando di
affidarsi alla legge della sua coscienza, che qualcuno avrà già
sufficientemente intorbidato. A chi giova tutto ciò?
(Domenica,
1 Giugno 2003) Pio Salvatore Basso
Domenica
1 Giugno
PRESENTATE
LE "SQUADRE" PER IL BALLOTTAGGIO
Ieri
mattina, dopo estenuanti consultazioni e trattative politiche, sono
state rese note, al Municipio, le due "mappe" degli eventuali
amministratori. L'avv. Vittorio Musumeci sarebbe collaborato da Salvatore
Paolo Garufi, Francesco Medulla, Giuseppe Astorina, Gesualdo
Maria Interlandi, Mario Maggiore e Nello Musumeci.
L'ing. Salvatore Troia avrebbe il supporto, invece, degli
assessori Orazio Di Natale, Giovanni Zuccalà, Giuseppe
Campisi, Antonino Lisciandrano, Salvatore Marino e Antonio
Compagnino.
La
prima lista è stata presentata (alle 12) dal candidato Musumeci, che
dinanzi al segretario generale del Comune di Militello, dott. Calogero
Giordano, ha escluso collegamenti con altri partiti o gruppi civici.
Dopo il mancato successo per tre voti al primo turno, l'avv. Musumeci ha
deciso di «scommettere sulla Casa delle libertà, sui militellesi e
sulla coerenza del progetto politico». L'ing. Troia (Margherita e
Prc) ha ufficialmente concluso un accordo, invece, con tutte le altre
forze della sinistra (Ds) e di centro (Civiche e Pdc) escluse dal
ballottaggio.
Sono
stati resi noti, intanto, i primi 19 seggi in Consiglio comunale, la cui
maggioranza sarà detenuta, comunque, dai gruppi di centrodestra: Salvatore
Oliva, Giuseppe Astorina, Salvatore Lo Bianco, Salvatore
Partenope (Udc), Paolo Straniero, Carmelo Coniglione, Arturo
Russotto, Salvatore Paolo Garufi (An), Salvatore Renda,
Sebastiana Caruso, Antonio Vaccaro (Forza Italia), Scirè
Calabrisotto Antonio, Antonino Lisciandrano, Bernardo Di
Giorgi, Nicoletta Messina (Margherita), Salvatore Marino
(Per Militello), Nicolò Mellone (Le Voci), Michele Greco
(Ds) e Nicola Carrera Nulla (Ulivisti). Speciale
Amministrative 2003 (Lucio Gambera)
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