Sabato 28 Giugno

PIENAMENTE OPERATIVO IL CONSIGLIO COMUNALE

Il Consiglio comunale ha effettuato, giovedì sera davanti ad una folta partecipazione di militellesi, i primi adempimenti istituzionali. Nel corso della seduta, i cui lavori sono stati inizialmente coordinati dal consigliere più votato il 25 maggio Antonello Scirè, il civico consesso ha assegnato le due cariche più importanti: Giuseppe Fucile dell'Udc (con 11 voti) e Carmelo Coniglione di An (con 7 preferenze) sono stati rispettivamente eletti presidente e vicepresidente.

A seguito delle dimissioni da consigliere (per aver accettato la carica di assessori) di Giuseppe Astorina e Salvatore Paolo Garufi, inoltre, l'assise ha effettuato le surroghe, rispettivamente, con Angelo Barone (Udc) e Grazia Placenti (An) che hanno prestato il giuramento di fedeltà, assieme al sindaco Vittorio Musumeci e agli altri consiglieri, dinanzi al segretario Calogero Giordano. Non sono emerse contestazioni, inoltre, in merito a eventuali ineleggibilità e incompatibilità.

Il primo atto d'accusa è stato "firmato" dal consigliere Nino Lisciandrano, che ha comunicato il passaggio dal gruppo della Margherita a quello degli Ulivisti, spiegando le ragioni della scelta: «I partiti del centrosinistra hanno mostrato incapacità e debolezze, privilegiando vecchie logiche e compromessi interni. Al legame con le segreterie politiche, preferisco il rapporto con la gente».

In difesa della Margherita, invece, si è schierata Nicoletta Messina, che ha rivendicato la coerenza del progetto tra le forze di centro e di sinistra. Vana si è rivelata, infine, la posizione in aula di Sebastiana Caruso, che ha chiesto il rinvio dell'elezione del presidente e del vicepresidente del Consiglio: la proposta è stata direttamente respinta (senza alcuna procedura di voto) dalla presidenza. La giovane esponente di Fi ha contestato il mancato coinvolgimento di Nuova Sicilia e Patto per la Sicilia, che non avrebbero partecipato ad alcun dibattito sull'elezione delle due figure istituzionali. Il rigetto della sua istanza, che avrebbe potuto determinare la conclusione anticipata della seduta, ha registrato il dissenso di Nicola Carrera Nulla che, al termine dello spoglio dei voti per l'elezione del presidente, non ha escluso la presentazione di un ricorso alle autorità competenti. (Lucio Gambera)

Giovedì 26 Giugno

GIUNTA MUSUMECI: LA LOGICA DELLE POLTRONE?

Due rinunce e un insediamento in appena tre giorni: la nuova Giunta registra le prime "scosse" di assestamento al Municipio. Le successioni si legano al "travaglio" politico dell'Udc, che ha ricevuto compiti di governo assieme agli alleati (Fi e An) del centrodestra. Dopo l'immediata rinuncia del dott. Gesualdo Interlandi, anche Salvino Lo Bianco ha respinto l'incarico da assessore, restituendo il mandato prima del giuramento.  Al suo posto si è ufficialmente insediato, ieri mattina, il dott. Nicolò Umana.

La decisione di Interlandi era stata quasi preannunciata in campagna elettorale dalla Casa delle libertà, che aveva parlato di designazione "tecnica" del rappresentante dell'Udc. La rinuncia di Lo Bianco, che ha riportato le maggiori preferenze di consigliere comunale, avrebbe invece un'altra valenza: «Il mio gesto - ha detto il mancato assessore - conferma il mio impegno istituzionale al fianco del sindaco, avv. Vittorio Musumeci. Restituisco l'incarico per spendere la mia esperienza in Consiglio come nella passata legislatura municipale».

Secondo alcune indiscrezioni, tuttavia, Lo Bianco sarebbe mosso da un altro intento: conquistare la "poltrona" di presidente del Consiglio, che avrebbe già stimolato pretese in altri consiglieri dell'Udc. Decisive saranno le posizioni che emergeranno, alle 20 di questa sera, nella prima seduta del civico consesso. A seguito della fiducia del sindaco Vittorio Musumeci, intanto, l'assessore Umana si è insediato nella nuova amministrazione. L'assegnazione ufficiale delle deleghe, infine, potrebbe essere comunicata entro le prossime ore. (w.m.)

Martedì 24 Giugno

GIUNTA MUSUMECI: FUMATA NERA PER LE DELEGHE

Venerdì scorso il primo atto formale della nuova Giunta si è compiuto: dinanzi al Segretario del Comune, Calogero Giordano, i nuovi assessori hanno prestato solenne giuramento alle Leggi dello Stato. Salvatore Paolo Garufi, Nello Musumeci, Franco Medulla, Mario Maggiore e Giuseppe Astorina coadiuveranno l'operato del Sindaco Vittorio Musumeci. All'appello mancava Gesualdo Interlandi, che ha rinunciato all'incarico.

Diversi i militellesi che hanno cercato di assistere ai lavori, subito "stoppati" dall'esecutivo che ha preferito effettuare l'incontro a porte chiuse. Le prime indiscrezioni sulle attribuzioni delle deleghe lasciano trapelare il nome di Nello Musumeci per la promozione del territorio e la valorizzazione dei prodotti tipici (ex Turismo e spettacolo); Giuseppe Astorina, invece, potrebbe ricoprire la veste di assessore allo sport, mentre Salvatore Garufi potrebbe occuparsi degli aspetti culturali.

Sempre voci di corridoio indicherebbero in Salvatore Lo Bianco il "sesto" assessore, ma l'interessato, proprio ieri pomeriggio, avrebbe rassegnato le dimissioni dall'incarico.

La prima riunione di Giunta ha puntato i riflettori su urgenti problematiche che investirebbero la Città del Milite: pulizia, verde pubblico e piscina i primi urgenti punti in esame. Dai primi giorni di luglio la struttura natatoria dovrebbe essere aperta, con la mattina dedicata ai corsi di nuoto ed il pomeriggio destinato alla libera balneazione.

Sabato 21 Giugno

ARRESTATO PLURIPREGIUDICATO LATITANTE

Pensava che il ritorno nella propria terra potesse dargli quella "immunità" che gli consentisse di proseguire indisturbato nella sua vita di latitante, ma i conti, come sempre, vanno fatti con l'oste: il pronto intervento dei Carabinieri della Stazione di Militello, comandati dal mar. Vincenzo Drago, ha messo la parola "fine" ad una latitanza durata tre anni.

È finita ieri la latitanza di un pericoloso fuggiasco militellese: il trentenne S.M. ha visto scattare le manette ai polsi mentre, in un bar del centro militellese, era intento a spendere gli ultimi istanti di vita "libera" sollazzandosi ad un videogioco.

Latitante da oltre tre anni e fuggiasco probabilmente nel lontano Piemonte, S.M. era gia stato arrestato numerose volte, ma altrettante volte era riuscito a sfuggire alle maglie della giustizia grazie alle sue particolari doti atletiche. Il pluripregiudicato, per cui ora si sono spalancate le porte delle patrie galere di contrada Noce, a Caltagirone, era ricercato per reati contro la persona, il patrimonio ed in materia di stupefacenti, ed aveva pendenti provvedimenti di carcerazione emessi dalle magistrature di Novara (per furto aggravato in concorso), di Torino e di Messina (per rapina aggravata), per un totale di otto anni di reclusione.

Le indagini condotte dalla squadra anticrimine della polizia di Torino, città in cui si era rifugiato per far perdere le proprie tracce, non avevano dato alcun risultato sino a quando, con l'unione delle sinergie investigative, i Carabinieri di Militello si erano uniti ai colleghi torinesi nella ricerca. Le fitte battute per "stanare" il pregiudicato apparentemente non portavano a nessun risultato utile: a Militello sembrava non ci fossero tracce di S.M., né in paese (dove sembrava dimenticato), né nelle campagne circostanti, dove i militari dell'Arma avevano effettuato battute costanti ma discrete. L'epilogo è avvenuto nei giorni scorsi quando alle quattordici, con le strade orami vuote per il caldo e per il pranzo, i Carabinieri bloccavano il ricercato, incredulo e senza che avesse il tempo per opporre resistenza. (w.m.)

Sabato 14 Giugno

MUSUMECI: LAVOREREMO ANCHE PER GLI EMIGRATI

L'avv. Vittorio Musumeci ha ricevuto le "chiavi" del Comune di Militello. Ieri il nuovo sindaco ha varcato la soglia del Municipio: un lungo applauso ha suggellato, alla presenza di Polizia Municipale, Carabinieri, dipendenti comunali e semplici cittadini, il suo ingresso nell'ufficio di gabinetto. Le consegne ufficiali sono state effettuate dal Segretario generale, Calogero Giordano, che la primo cittadino ha detto: «Mi onoro di riceverla al palazzo di città. Le rappresento le ragioni d'impegno di tutto il personale, che non risparmierà alcuna energia per la crescita della Città».

Ringraziando i militellesi per la calorosa accoglienza, il sindaco Musumeci ha ammesso: «Non ho dubbi sull'efficienza della macchina burocratica. In questo Ente pubblico ci sono tante risorse umane e professionali. L'amministrazione comunale sarà aperta a qualsiasi tipo di contributo: lavoreremo per Militello e per gli emigrati all'estero».

Dopo gli auguri, il primo cittadino ha incontrato i dipendenti. Nei prossimi giorni dovrebbe insediarsi la Giunta e saranno attribuite tutte le deleghe assessoriali. Successivamente sarà convocato il Consiglio: almeno due surroghe saranno effettuate in An (Grazia Placenti al posto di Salvatore Paolo Garufi) e nell'Udc (Angelo Barone al posto di Giuseppe Astorina). (Lucio Gambera)

Giovedì 12 Giugno

INSEDIATO IL SINDACO, VITTORIO MUSUMECI

Dalle 17,15 di martedì scorso, il nuovo sindaco di Militello, avv. Vittorio Musumeci, ha ufficialmente assunto la guida del Comune. Lo ha reso noto il responsabile dell'ufficio centrale (presso la prima sezione elettorale) con il verbale di proclamazione del primo cittadino, che resterà in "sella" per i prossimi cinque anni.

Con un altro atto, invece, sono stati dichiarati eletti i 20 consiglieri comunali: Salvatore Oliva, Giuseppe Astorina, Salvatore Lo Bianco, Salvatore Partenope e Giuseppe Fucile (Udc); Paolo Straniero, Carmelo Coniglione, Arturo Russotto e Salvatore Paolo Garufi (An); Salvatore Renda, Sebastiana Caruso, Antonino Vaccaro (Fi); Antonello Scirè Calabrisotto, Nino Lisciandrano, Bernardo Di Giorgi e Nicoletta Messina (Margherita); Salvatore Marino (Per Militello), Nicola Mellone (Le Voci), Nicola Carrera Nulla (Ulivisti) e Michele Greco (Ds).

Potrebbe insediarsi domani, invece, la nuova amministrazione municipale: il giuramento degli assessori sarà eseguito dinanzi al segretario generale del Comune, dott. Calogero Giordano. Entro i prossimi giorni, inoltre, sarà decisa la data di convocazione del Consiglio comunale, che sancirà l'avvio formale della legislatura comunale.

Dopo il giuramento dei consiglieri e del sindaco, saranno effettuate le convalide e le eventuali surroghe. A scrutinio segreto, infine, la pubblica assise procederà all'elezione del presidente e del vicepresidente del Consiglio. La maggioranza del civico consesso sarà rappresentata da 12 esponenti della Casa delle libertà. Il centrosinistra occuperà i banchi dell'opposizione. (Lucio Gambera)

PER UN'AUTO ACCOLTELLA IL FRATELLO

Poteva trasformarsi in tragedia la lite tra due fratelli. Al termine della cena in casa, un alterco violento ha infranto (per futili motivi) la serenità di una famiglia militellese. Nell'abitazione di via Duca degli Abruzzi, M.C. ha improvvisamente colpito G.C. con un coltello da cucina, ferendolo gravemente alla regione sinistra del collo. Il fratello maggiore (classe '66) si accascia sul pavimento, accusando forti dolori e copiose perdite di sangue. L'epilogo si lega al forte disaccordo sulla vendita di un'automobile: l'aggressore (classe '69) abbandona subito la dimora, facendo perdere le proprie tracce. L'allarme dei genitori, con una disperata corsa all'ospedale "Basso Ragusa" di Militello, scatta dopo qualche minuto.

I medici prestano le prime cure nei locali del Pronto soccorso. Il colpo sarebbe stato inferto in modo violento: i sanitari non escludono inizialmente, infatti, la lesione del polmone sinistro. Per ulteriori accertamenti, dopo aver applicato alcuni punti di sutura, i sanitari dispongono l'immediato trasferimento di Giovanni all'ospedale "Cannizzaro" di Catania: la vittima entra in prognosi riservata.

Nelle vie del centro urbano, invece, continua l'inutile caccia dei militari nei confronti dell'aggressore. Il comandante dei carabinieri di Militello, mar. Vincenzo Drago, passa al "setaccio" pure alcune zone di campagna, con il supporto degli uomini della Compagnia di Palagonia, che intervengono con una pattuglia. Nemmeno in campagna, però, nella casetta rurale della famiglia, si rinviene il fuggitivo.

Temendo una conclusione coatta della vicenda, dopo oltre un'ora di vane ricerche, M.C. decide di "confessarsi" dinanzi al proprio legale di fiducia. Il banale disaccordo sull'eventuale vendita di un veicolo, oltre all'efferato gesto di reazione, trova subito una conferma con qualche rimorso. L'arresto dell'aggressore cala il sipario sul litigio, mentre G.C. combatte contro una crisi respiratoria.

Dopo il primo interrogatorio, gli uomini dell'Arma espletano le formalità di rito, consegnando il giovane feritore all'autorità giudiziaria presso il Tribunale di Caltagirone: per lui si schiudono pure le porte della casa circondariale di contrada Noce. L'autore delle violenze dovrà adesso difendersi da una grave accusa di reato: tentato omicidio. I magistrati potrebbero valutare, tuttavia, l'aggravante per futili motivi.

Ieri mattina, intanto, sarebbe stata esclusa ogni ipotesi di complicazione per la vittima. Il ferito sarà presto dimesso dal presidio ospedaliero etneo: gli resterà forse soltanto il brutto ricordo della lite, che ha improvvisamente sconvolto gli equilibri di una famiglia normale. Il fratello minore, invece, dovrà sciogliere qualche "nodo" giudiziario: nella sua "fedina" penale non ci sono precedenti. (Lucio Gambera)

Lunedì 9 Giugno

MILITELLO HA DECISO: È VITTORIO MUSUMECI IL SINDACO

La commozione del neo Sindaco Vittorio Musumeci, abbracciato a Nello Musumeci (Foto Alfonso Magno)Vince il "vento" del cambiamento, ma anche il progetto più credibile. Dopo 17 anni di "purgatorio" politico, il centrodestra riconquista il Municipio di Militello. Il nuovo Sindaco è l'avv. Vittorio Musumeci, che ha nettamente superato il candidato del centrosinistra, ing. Salvatore Troia. Con 3.435 preferenze valide, il 64,9% dei votanti ha sancito lo strepitoso successo della Casa delle Libertà. Soltanto 1.861 militellesi (35,1%) hanno scelto l'altra coalizione, che ha fatto appello alle energie della Margherita e della Sinistra.

Al termine delle operazioni di spoglio, che hanno impegnato 12 sezioni elettorali, sono state riscontrate 56 schede bianche e 151 nulle. Alle urne sono affluiti il 66,2% degli 8.316 aventi diritto. Sono diverse le ragioni della vittoria del centrodestra, che ha saputo interpretare, dopo nove anni di governo della Sinistra, il diffuso desiderio di riscatto della città.

Deleterio si sarebbe rivelato il passaggio pubblico del "testimone" dal sindaco uscente, Antonio Lo Presti, al candidato del centrosinistra. Ma il successo elettorale porta anche la "firma" dell'on. Nello Musumeci e dell'ex assessore provinciale Enzo Oliva: entrambi hanno vinto lo "scontro" politico con il leader nazionale della Margherita, on. Giovanni Burtone.

Nemmeno la sferzante campagna elettorale degli avversari ha frenato la crescita dei consensi per il centrodestra, che ha presentato un organico programma di governo per la città. Sin dal primo turno, che non ha chiuso la competizione elettorale soltanto per tre voti, la coesione di Nuova Sicilia, Patto Sicilia, Udc, Forza Italia e Alleanza nazionale ha rappresentato un elemento di garanzia per gli elettori.

Ancora festeggiamenti per i vincitori (Foto Alfonso Magno)Non è bastato nemmeno l'arrivo dei rappresentanti nazionali dell'Ulivo per invertire, a Militello, la tendenza dell'elettorato: fragili si sono rivelati pure i collegamenti con le liste degli altri tre candidati (Giuseppe Pollina, Salvatore Carcò ed Orazio Di Natale) esclusi dal turno di ballottaggio.

In una gremita piazza Vittorio Emanuele, alle 17 di ieri, il neosindaco Vittorio Musumeci (il più votato, dopo le sconfitte nei ballottaggi del 1994 e 1998) ha dichiarato: «Ringrazio i militellesi per il vasto consenso. Decisivo è stato il programma elettorale e la coerenza delle nostre idee, che hanno superato le diverse posizioni degli schieramenti politici. La città ha confermato la volontà di rinascere».

L'ex Presidente della Provincia etnea, Nello Musumeci, ha ammesso che «la strategia vincente è stata rappresentata dal nuovo rapporto della politica con i cittadini. Sono stati travolti vecchi equilibri: un decennio di malgoverno locale è stato definitivamente sconfitto. Farò l'assessore con lo spirito del militante e non con l'animo del protagonista, continuando a servire umilmente Militello».

Dal centrosinistra, infine, sono arrivati pochi commenti. Con grande dignità politica, tutti hanno riconosciuto il significato della sconfitta elettorale. L'ultimo atto d'orgoglio è stato rivendicato dal sindaco uscente Antonio Lo Presti, secondo il quale «gli impegni e i risultati delle ultime due esperienze municipali non potranno essere ignorati dalla città». (Lucio Gambera)

Giovedì 5 Giugno

DENUNCE E ARRESTI DEI CARABINIERI A MILITELLO, PALAGONIA E RAMACCA

Concluso nel calatino un servizio di controllo del territorio, con impiego di uomini e mezzi nelle zone rurali ed abitate. Sette arresti, di cui cinque in flagranza e due su ordine dell'autorità giudiziaria. A Palagonia uomini del nucleo operativo e radiomobile hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio A.M. (classe 1970) bracciante agricolo, pregiudicato, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno: durante una perquisizione domiciliare, l'uomo è stato sorpreso con alcuni grammi di eroina pronti per essere trasformati in decine di dosi.

A Militello in Val di Catania i militari hanno invece notificato a due pregiudicati altrettanti ordini di carcerazione, di cui uno con contestuale sospensione della pena. Ancora, a Palagonia, una pattuglia della stazione traeva in arresto in flagranza, dopo un breve inseguimento per il paese, M.M. (classe 1974) bracciante agricolo, pregiudicato: nei suoi confronti è stata contestata la rapina ai danni di una donna, che il medesimo, poco prima, aveva avvicinato e, dopo averla minacciata, aveva scagliato contro un muro asportandole poi il telefono cellulare.

Altri arresti sono stati eseguiti a Ramacca, al termine di una rissa che aveva coinvolto anche tre vigili urbani, intervenuti per sedare gli animi e poi sopraffatti e feriti a calci e testate in faccia. Arrestati dopo la fuga per il paese tre ramacchesi, che nel frattempo si erano liberati dell'arma che avevano usato per le minacce, una 7,65 automatica: F.C. (classe 1984) già censurato, disoccupato; F.O. (classe 1985) anch'egli già censurato, senza occupazione; R.D.M. (classe 1978) incensurato, senza occupazione. Resistenza a pubblico ufficiale, favoreggiamento personale e porto abusivo di arma da fuoco i reati contestati loro dai militari. Deferite in stato di libertà invece altre due persone. Migliorano, infine, le condizioni dei tre vigili ramacchesi aggrediti.

Sul fronte dei controlli i militari del nucleo operativo e radiomobile e delle stazioni dipendenti, presenti con pattuglie giornaliere hanno poi proceduto al controllo di oltre duecento veicoli procedendo a 40 contravvenzioni e 18 fermi amministrativi per assicurazioni inesistenti, caschi mancanti, e revisioni scadute. Diversi controlli sono stati effettuati pure alle persone colpite da obblighi restrittivi in abitazione (arrestati domiciliari e sorvegliati speciali). (Lucio Gambera)

Martedì 3 Giugno

280 MILA EURO DALLA PROVINCIA PER PAVIMENTARE VIA UMBERTO

Un tratto di Via Umberto che sarà interessato dai lavori di ripavimentazione (Foto Alfonso Magno)Sarà riscoperto il vecchio selciato nel "cuore" del centro storico. Tra piazza Municipio e via Porta della Terra, in via Umberto I, sarà realizzato il pavimento in basole laviche. Nei pressi dell'ex abbazia di San Benedetto, della chiesa San Nicolò e del Santuario della Madonna della Stella, che hanno ottenuto il "sigillo" mondiale dell'Unesco, la principale arteria di Militello tornerà all'antico splendore.

L'iniziativa è stata annunciata dall'Assessorato ai Lavori pubblici della Provincia regionale di Catania, che ha previsto la spesa complessiva di 280 mila euro. Il progetto di manutenzione straordinaria di via Umberto I (Sp 28/I) sarà redatto dal geom. Giovanni Ajello dell'Ufficio tecnico provinciale, che ha ufficialmente ricevuto l'incarico dalla Giunta di Palazzo Minoriti.

Il presidente uscente, Nello Musumeci, ha precisato che «non sarà effettuato un mero intervento di sistemazione dell'asse viario. Il piano dei lavori prevede l'impiego di maestranze qualificate, che daranno un look artistico alla stessa strada. Con soluzioni tecniche e materiali adeguati, tutte le opere saranno inserite nel contesto della città antica, che da alcuni secoli conserva pregevoli esempi di architettura barocca».

L'assessore provinciale ai Lavori pubblici, Andrea Castelli, ha dichiarato: «L'ultimo atto dell'esecutivo, in attesa delle formali consegne alla nuova amministrazione, riconosce il primato dell'identità culturale di Militello. Il futuro assetto della viabilità urbana, in seno al tessuto storico del paese, avrà una valenza strategica: un nuovo biglietto da visita sarà presentato alle comitive turistiche». (Lucio Gambera)

Lunedì 2 Giugno

"LIBERE ELEZIONI?" RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

Mentre si giocano le ultime carte, in trepidante attesa del ballottaggio che sancirà definitivamente chi siederà, per i prossimi cinque anni, sullo scranno più importante del Comune di Militello, Tar permettendo, riceviamo da un nostro affezionato lettore, nonché collaboratore di Militello.Info, uno "scritto" che volentieri (come sempre) pubblichiamo:

LIBERE ELEZIONI?

Vorrei dire la mia sulle considerazioni di Lucio Gambera apparse su questo sito qualche giorno fa riguardo l'atteggiamento, che lui definisce "irresponsabile", assunto da qualche politico locale in riferimento ai risultati delle ultime elezioni. In effetti, a ben guardare, il dibattito sviluppatosi a Militello prima delle date fatidiche del 25 e 26 Maggio (ammesso che si possa definire tale) si è risolto in un caleidoscopio di slogans, frasi fatte e frecciate che sfiorano le ingiurie, il tutto condito da ammiccamenti, tradimenti, pentimenti, figlioli prodighi e assalti all'arma bianca.

Ogni mezzo è lecito (?) per raggiungere lo scopo, cioè il potere. La sinistra, questo potere, l'ha gestito per 9 anni. Gli elettori hanno deciso che era ora di toglierglielo. L'hanno fatto votando quasi plebiscitariamente il candidato della destra che, per meno di una manciata di voti, dovrà subire un ballottaggio tutt'altro che scontato. Bene per il… secondo classificato, che potrà ancora giocarsi la vittoria, e peggio per chi ha avuto la sfortuna di vedersela togliere per un nonnulla.

Ma è stato il popolo a decidere questo e nessun altro. E qui sono perfettamente d'accordo con Lucio Gambera: si tratta dello stesso popolo che nel 1994 e nel 1998 decise di offrire la vittoria alla sinistra. Senonchè proprio da questa parte politica arrivano voci stridenti su come, tutto ad un tratto, si stia per materializzare una sconfitta molto più grave: quella della democrazia, con tutti i pericoli che ne conseguono. Mettiamoci nei panni di un elettore che vuole farsi un'idea di quello che sta succedendo. Facendo mente locale, costui cercherà di capire dove sta la differenza fra il suo esercizio di voto manifestato nelle precedenti consultazioni elettorali e quello manifestato nei giorni scorsi, e non vedrà alcuna differenza. Si chiederà, a questo punto, come mai prima era stata lodata la sua lungimiranza nel concedere il potere, per due volte di seguito, allo stesso schieramento politico, mentre, adesso, deve subire le bacchettate dello stesso schieramento per avere cambiato opinione. In attesa del fatidico ballottaggio egli stenterà ad afferrare il senso del martellamento continuo sui pregi di coloro che inopinatamente sono stati allontanati dal Palazzo e sugli atroci difetti degli avversari. "Ma come", dirà questo povero elettore, "perché i campioni della democrazia e del buon governo, i paladini del progresso e della civiltà, si mostrano così intolleranti verso coloro che sono destinati a prendere il loro posto, e quindi anche verso coloro che li hanno votati democraticamente in libere elezioni?”. E si chiederà ancora se qualcuno, accidentalmente, in questi 9 anni abbia impedito loro, riconosciuto il controllo legittimo sugli atti da parte dei consiglieri comunali e di chi altri ne aveva titolo, di esercitare il governo sulla città, di raggiungere obiettivi più o meno prestigiosi, di programmare grandi opere, di ricevere onori ed addossarsi oneri, sempre e comunque nel nome di Militello.

Perché, tutto ad un tratto, la vittoria (ripeto, non affatto certa) di un altro schieramento politico, deve pregiudizialmente essere considerata come l'avvio di una grossa iattura? Perché si continua a dire, gettando nello sconforto il nostro ingenuo elettore, che da una parte ci sono soltanto i buoni e dall'altra soltanto i cattivi? Cosa c'entra tutto questo con la democrazia? È vero che qualcuno appartenente alla fazione, per così dire, delusa, è stato artefice, in sede di spoglio, di qualche episodio originato dalla esasperazione per il mancato raggiungimento del quorum, che ha portato ad aggressioni verbali assolutamente ingiustificabili se non nella fatale contingenza dello scrutinio, e che purtroppo sono continuate anche successivamente, offrendo un panorama poco edificante sulla maturità politica di certi personaggi.

"Destra o sinistra, per me pari sono", si potrebbe dire, parafrasando una celebre aria di verdiana memoria (Rigoletto, Atto I, ndr). Vogliamo convincerci, invece, che non può essere così, che i galantuomini esistono in tutti gli schieramenti, e che l'appartenenza ad un colore politico non può pregiudicare l'onorabilità di una persona. Tutti devono fare in modo che il becerume non contraddistingua il civile dibattito politico e che finalmente ci si confronti sul terreno dei programmi e delle idee costruttive. In caso contrario, quando il nostro elettore si avvicinerà ai capannelli, rigidamente monocolori, che riempiono le strade cittadine, non potrà che ricavarne altro che confusione, e se ne ritrarrà deluso. Dopo aver visto tanta presunzione, volgarità e stupidità, andrà a votare, se lo farà, cercando di affidarsi alla legge della sua coscienza, che qualcuno avrà già sufficientemente intorbidato. A chi giova tutto ciò?

(Domenica, 1 Giugno 2003) Pio Salvatore Basso

Domenica 1 Giugno

PRESENTATE LE "SQUADRE" PER IL BALLOTTAGGIO

Ieri mattina, dopo estenuanti consultazioni e trattative politiche, sono state rese note, al Municipio, le due "mappe" degli eventuali amministratori. L'avv. Vittorio Musumeci sarebbe collaborato da Salvatore Paolo Garufi, Francesco Medulla, Giuseppe Astorina, Gesualdo Maria Interlandi, Mario Maggiore e Nello Musumeci. L'ing. Salvatore Troia avrebbe il supporto, invece, degli assessori Orazio Di Natale, Giovanni Zuccalà, Giuseppe Campisi, Antonino Lisciandrano, Salvatore Marino e Antonio Compagnino.

La prima lista è stata presentata (alle 12) dal candidato Musumeci, che dinanzi al segretario generale del Comune di Militello, dott. Calogero Giordano, ha escluso collegamenti con altri partiti o gruppi civici. Dopo il mancato successo per tre voti al primo turno, l'avv. Musumeci ha deciso di «scommettere sulla Casa delle libertà, sui militellesi e sulla coerenza del progetto politico». L'ing. Troia (Margherita e Prc) ha ufficialmente concluso un accordo, invece, con tutte le altre forze della sinistra (Ds) e di centro (Civiche e Pdc) escluse dal ballottaggio.

Sono stati resi noti, intanto, i primi 19 seggi in Consiglio comunale, la cui maggioranza sarà detenuta, comunque, dai gruppi di centrodestra: Salvatore Oliva, Giuseppe Astorina, Salvatore Lo Bianco, Salvatore Partenope (Udc), Paolo Straniero, Carmelo Coniglione, Arturo Russotto, Salvatore Paolo Garufi (An), Salvatore Renda, Sebastiana Caruso, Antonio Vaccaro (Forza Italia), Scirè Calabrisotto Antonio, Antonino Lisciandrano, Bernardo Di Giorgi, Nicoletta Messina (Margherita), Salvatore Marino (Per Militello), Nicolò Mellone (Le Voci), Michele Greco (Ds) e Nicola Carrera Nulla (Ulivisti). Speciale Amministrative 2003 (Lucio Gambera)

 

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