Sabato 24 Dicembre

"PISTA" LENTINESE NEL "GIALLO" DELL'UOMO CARBONIZZATO

Una "pista" lentinese potrebbe sciogliere il "giallo" del cadavere rinvenuto in località Fildidonna, a Militello, nelle adiacenze della stazione ferroviaria. Secondo le prime ipotesi degli inquirenti e diverse congetture, i resti umani carbonizzati - recuperati giovedì 15 dicembre ai margini della Sp 30 - potrebbero essere quelli di A.M. di 50 anni, residente a Lentini.

I carabinieri della Compagnia di Palagonia, che hanno avviato le indagini con i militari della stazione militellese, hanno confermato la mancanza di recenti scomparse di persone nei Comuni del circondario. L'assenza del lentinese, che avrebbe abusivamente gestito un'area di parcheggio nell'abitato lentinese, sarebbe stata segnalata alle forze dell'ordine da venerdì 9 dicembre.

Sullo scomparso "pesano" alcuni precedenti penali (legati a una denuncia di estorsione) e il sospetto di un suo eventuale coinvolgimento in attività di sfruttamento della prostituzione. Dopo l'efferato delitto, intanto, l'unica certezza è rappresentata dai complessi accertamenti di medicina legale e dalle mancate richieste di riconoscimento della vittima.

Nessun familiare o parente, infatti, ha finora chiesto informazioni sull'estinto, che giace all'obitorio del cimitero di Militello. Altre ispezioni sul cadavere sono state eseguite dal medico legale, dott. Maria Berlich, che ha rilevato la mancanza di alcuni arti del corpo (dilaniati sicuramente da cani o da altri animali). Sulla vicenda sono pure intervenuti gli uomini della Scientifica di Messina per eseguire i possibili test di laboratorio. (Lucio Gambera)

Giovedì 22 Dicembre

LA CULTURA DI MARCA "NICOLESE" RIVIVE IN UNA MOSTRA AL MUSEO

Scoprire le vere "radici" di una comunità religiosa, espressioni autentiche di fede, committenze con artigiani: la parrocchia S. Nicolò di Militello prosegue la ricerca delle tracce del passato, ritrovando percorsi sociali, identità e opere. Nel suggestivo museo d'arte sacra della Chiesa Madre, in tre sale, un ricco allestimento ripercorre quattro secoli (dal XVII) di legami spirituali con il Santo di Mira.

Paramenti, dipinti, stampe, bolle e libri offrono un "unicum" religioso di straordinario valore ai visitatori. La kermesse coincide con le iniziative del ventesimo anniversario di fondazione del Museo San Nicolò, che rappresenta una delle principali mete turistiche di Militello. Una sezione è interamente dedicata, peraltro, alle produzioni d'arte contemporanea dei maestri Giuseppe Barone e Santo Marino. Non mancano le proposte dell'artista Nino Cannata e di giovani delle Accademie delle Belle Arti di Urbino, Catania e Siracusa.

Un'attenta analisi della vecchia dimensione religiosa e delle componenti sociali, con uno sguardo ad avvenimenti e personaggi, porta la "firma" del prof. Sebastiano Di Fazio, ex docente universitario. Dalla lettura del libro "Frammenti 2" emergono vecchi rapporti tra la società civile e il clero militellese, in un contesto che riflette appartenenze, sinergie con le categorie produttive, impegni diretti di maestranze e donazioni di privati. Sull'iniziativa editoriale è stato apposto il "sigillo" del parroco, don Francesco Minolfo.

Sui lodevoli apporti di volontari e operatori culturali, che hanno sostenuto per vent'anni le attività del Museo San Nicolò, si sono espressi la soprintendente Maria Grazia Branciforti e il prof. Giuseppe Pagnano. Gli impegni del custode Umberto Campisi, del comitato e della direttrice, prof. Franca Barbanti, proseguiranno "sulla scia della salvaguardia e della valorizzazione dell'immenso patrimonio storico e culturale della parrocchia". (Lucio Gambera)

Martedì 20 Dicembre

IN MANETTE IL LADRO DI UNA GIOIELLERIA

Rivelazioni confidenziali, impronte digitali, indizi sul ladro: S.A. (24 anni, pregiudicato di Lentini) è stato arrestato dai Carabinieri di Militello in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo i militari, che hanno svolto una lunga attività investigativa, l'indagato avrebbe rubato 30 orologi e oggetti preziosi in via Donna Giovanna d'Austria, in una gioielleria del centro storico.

Dopo aver infranto (nel marzo del 2004) il vetro esterno del negozio, S.A. avrebbe "ripulito" dalla strada le mensole della vetrina, asportando beni per un valore di circa 10 mila euro. Il ladro si è subito "tradito" lasciando tracce di vario tipo, che hanno favorito i riscontri immediati e i successivi esami di laboratorio del Ris di Messina. Le indagini sono state coordinate dal maresciallo Vincenzo Drago di Militello.

A seguito delle informative dell'Arma alla Procura, il sostituto Sabrina Gambino ha richiesto il provvedimento cautelare al gip Salvatore Acquilino. Il giovane ladro è stato messo a disposizione dell'autorità giudiziaria presso il Tribunale di Caltagirone: dovrà adesso difendersi dall'accusa di furto aggravato e danneggiamento. (Lucio Gambera)

Domenica 18 Dicembre

SAN NICOLò, MOSTRA SACRA PER IL VENTENNALE DEL MUSEO

Vecchie devozioni e opere d'arte (dal XVII e al XIX secolo) costituiscono il filo conduttore di una mostra in onore del titolare della Chiesa Matrice, San Nicolò. Paramenti liturgici, manufatti, dipinti e stampe, secondo le proposte di artisti defunti e contemporanei, disegnano uno straordinario percorso di fede in tre sale del Museo San Nicolò di Militello.

L'allestimento si lega ai programmi "celebrativi" del ventennale della fondazione della struttura museale, che rappresenta una delle principali attrazioni del centro storico. Con il sostegno di volontari, del custode Umberto Campisi e del parroco Francesco Minolfo, la mostra è stata presentata alla direttrice del museo, prof. Franca Barbanti.

Un incontro-dibattito per i 20 anni di fondazione del museo, inoltre, ha registrato, ieri pomeriggio, la partecipazione della soprintendente dott. Maria Grazia Branciforti, del prof. Giuseppe Pagnano e del prof. Sebastiano Di Fazio, che presenterà il libro "Frammenti 2" su vecchi personaggi, costumi sociali e fatti militellesi. (Lucio Gambera)

Sabato 17 Dicembre

"FILDIDONNA" SI CONFERMA CONTRADA DEGLI ORRORI

Fildidonna si conferma come contrada degli "orrori" delle campagne di Militello. Una vicenda analoga si è consumata, negli anni Ottanta, in un vecchio casolare della stessa località rurale. Dopo esseri stati uccisi a colpi di pistola, i corpi di due pregiudicati di Scordia furono bruciati con alcune cataste di legna nell'edificio. I resti carbonizzati furono ritrovati da un agricoltore della zona. (Lucio Gambera)

Venerdì 16 Dicembre

UN CORPO CARBONIZZATO IN CONTRADA FILDIDONNA

Un cadavere carbonizzato è stato rinvenuto ieri sera in contrada Fildidonna, a Militello, nelle adiacenze della strada provinciale 30 e della stazione ferroviaria. La macabra scoperta è stata fatta da un passante. I resti arsi del corpo, che sarebbero di una persona di sesso maschile, sono stati trovati accanto alla recinzione metallica di un terreno coltivato. L'identità della vittima è sconosciuta.

I carabinieri della stazione di Militello, che hanno avviato le indagini con i militari della Compagnia di Palagonia, avrebbero pochi indizi per poter risalire alle generalità del defunto. Ulteriori perplessità e incognite sarebbero determinate, peraltro, dalla mancanza di denunce recenti di persone scomparse. Secondo i militari, che avanzano diverse congetture e ipotesi, l'assassinio potrebbe essere maturato in altri contesti sociali e ambientali.

Dopo il delitto, l'ucciso sarebbe stato trasportato e scaricato nella località rurale militellese. Utilizzando liquido infiammabile e alcuni pneumatici, i sicari hanno poi bruciato il cadavere, tentando di cancellare ogni traccia. Sul luogo si è recato il magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone. Dopo la ricomposizione, i resti carbonizzati sono stati deposti nell'obitorio del cimitero. Saranno adesso effettuati alcuni accertamenti di medicina legale. Gli inquirenti confidano nei risultati dell'eventuale esame comparato del Dna per conoscere l'identità dell'estinto.

Il medico legale, dott. Maria Berlich, dovrà verificare la presenza di segni di morte violenta. I riscontri potrebbero essere complessi: alcune parti ossee non sarebbero state ritrovate. Cani randagi che si aggirano nella zona potrebbero aver dilaniato le membra del corpo, che sarebbe rimasto per qualche giorno ai margini della strada. (Lucio Gambera)

Lunedì 12 Dicembre

[Calcio - 1ª Cat., Gir. G] ATLETICO MILITELLO - ASD FRANCOFONTE 1-4

ATLETICO MILITELLO: Sardone, Abbotto (46’ Ferro), Cacciola, Barchetta, Gulizia, Cristalli (62’ Sancito), Scicli (85’ Sicilia), Favara, Battiato, Alini, Randone. A disp.: Di Pasquale. All. Alfio Pisano.

ASD FRANCOFONTE: Maci, Malgioglio B., Messina, Cannistraro, Castiglia, Piana, Ville (46’ La Terra), Cunsolo G. (54’ Pirrone), Consolo N. (79’ Panarello), Malgioglio, Fazio. A disp.: Vittorio, Bombaci; Malgioglio D., Zizza. All. Giovanni Ricciardolo.

ARBITRO: Mario Russo di Catania.

RETI: 4’ Castiglia, 22’ Messina, 53’ Malgioglio B. (R), 67’ Fazio, 87’ Alini.

AMMONITI: Cristalli ed Alini (AM); La Terra (Fr)

I padroni di casa pagano lo scotto di una formazione che vede ben otto undicesimi rinnovati rispetto alla rosa d’inizio campionato; gli ospiti ringraziano ed ottengono il massimo risultato con il minor sforzo. Gara giocata molto a centrocampo, con pericolose incursioni avversarie, finalizzate nella prima frazione (con Vincenzo Castiglia e poi Daniele Messina) su corte respinte di Cristian Sardone. L’Atletico cerca di tenere testa agli avversari, ma riesce ad ottenere solo nove corner contro i tre degli ospiti.

Nella ripresa il rigore spedito da Bruno Malgioglio alla sinistra di Sardone fa sbilanciare in avanti il Militello che si butta all’arrembaggio con Agrippino Battiato, Francesco Alini e Salvatore Randone. Nella più classica delle azioni di contropiede gli ospiti siglano il poker, ammorbidito dal gol della bandiera, sullo scadere, di Alini. (alma)

Mercoledì 7 Dicembre

INAUGURATA LA  MOSTRA "SANCTI NICOLAI MYRENSIS"

In occasione dei festeggiamenti in onore del Santo di Myra, il Museo San Nicolò ha voluto dedicare una mostra artistica dal nome "Sancti Nicolai Myrensis". L'allestimento museale racconta la devozione dei militellesi, attraverso i secoli, al santo che "intitola" la Chiesa Matrice. Gli organizzatori intendono trasmettere la "visione" locale dell'affetto nutrito verso il vescovo di Myra, "ponte" ideale tra la Chiesa d'Oriente e quella di Roma, che diventa figura importante anche nelle tradizioni di stampo protestante, con il forte radicamento del suo culto nel mondo.

La mostra coincide con il ventennale del Museo San Nicolò, la struttura espositiva che da due decenni ha preso vita, accendendo i cuori della comunità parrocchiale ed imponendosi come alto momento all'interno dei percorsi culturali e storici della Città patrimonio Unesco.

Dipinti, immagini, stampe con le rispettive matrici, oggetti sacri, paramenti liturgici e oggetti di artigianato locale (come gli stampi per la mostarda che raffigurano il Santo vescovo) prendono vita nei locali di via Umberto. Oltre alle opere che abbracciano il periodo artistico dal XVII al XIX secolo, come la settecentesca pala d'altare di Baldassarre Grassi, l'esposizione prevede anche una sezione dedicata ad autori contemporanei, come i due maestri locali del Novecento, Giuseppe Barone (disegni preparatori per gli affreschi delle volte della Matrice) e Santo Marino (pittore che nella seconda metà del secolo scorso ha interpretato nei suoi dipinti la vita, le tradizioni e la religiosità dei militellesi). La contemporaneità della mostra è affidata ad Antonio Cannata ed a proposte artistiche di giovani artisti: Corrada Di Pasquale (studentessa dell'Istituto d'arte di Militello), il catanese Di Martino e il siracusano Marco Marchisio (autori greco-ortodossi eredi della millenaria tecnica di rappresentazione bizantina), allievo, quest'ultimo, dell'Accademia di belle arti di Siracusa "Michelangelo Castello" e Pietro Paolo Messina (studente di Architettura a Siracusa).

"Sancti Nicolai Myrensis" vede coinvolti nella realizzazione molti "amatori" e "studiosi": nuove ricerche artistiche, storiche e archivistiche di Flavio Fagone e Maria Carmen Messina si indirizzano verso una ricerca iconografica su San Nicolò.

La mostra rimarrà aperta sino al 15 Gennaio 2006, osservando gli orari del Museo. (alma)

Lunedì 5 Dicembre

INAUGURATA "VILLA SANTA MARIA". PREVISTI SUPPORTI PER ANZIANI

Supporti socio-assistenziali, prestazioni di tipo alberghiero, servizi sanitari: a Militello registrano una "svolta" le attività in favore della terza età. Una comunità-alloggio per anziani è stata inaugurata, in via Del Decurionato, dai responsabili di una cooperativa sociale, che hanno ottenuto, in virtù di una collaborazione con gli Enti pubblici, consensi e sostegni all'iniziativa.

La scommessa è alta: riproporre un clima familiare per una decina di soggetti bisognosi, coinvolgendo pure parenti e amici nella prosecuzione dei rapporti originari. Nella struttura sarà perseguita la "strada" dell'integrazione: sono previste sinergie e contatti con vari operatori, che proporranno azioni ricreative e ludiche. Saranno tracciati anche "percorsi" di tipo occupazionale.

Secondo il direttore della casa-famiglia, Carmelo Issara, «il primo traguardo è stato raggiunto. L'assistenza alla terza età si candida a Militello a un ruolo innovativo, in difesa della dignità delle persone e delle aspettative quotidiane. Gli anziani rappresentano una risorsa fondamentale per la nostra comunità, che deve aprirsi a una normale vita di relazione con le fasce più deboli».

Al taglio del nastro, assieme a numerosi cittadini, sono intervenuti il sindaco Vittorio Musumeci, assessori comunali e l'on. Giovanni Burtone. I locali sono stati benedetti dai parroci Giacomo Montes (San Benedetto Abate) e Francesco Minolfo (San Nicolò e Santa Maria della Stella), che hanno messo in luce, con mons. Giuseppe Gulizia, i risvolti positivi dell'aggregazione sociale. (Lucio Gambera)

Domenica 4 Dicembre

Pollina (Ds): "Militello è come il… Titanic per colpa di una classe mercantile e rozza"

di Lucio Gambera

La crisi socio-economica del paese, la scarsa incisività del Comune, l’appello al rinnovamento politico: Giuseppe Pollina, esponente locale dei Ds ed ex vicesindaco di Militello, riapre il dibattito sui disagi della comunità e sulle prospettive di rilancio locale. Dopo due anni e mezzo di legislatura municipale, secondo il rappresentante della Sinistra, «la classe amministrativa ha mostrato tutti i suoi limiti. Le scorciatoie furbe e le pacche sulle spalle, alla fine, non aiutano nemmeno i più audaci avventurieri…».

- Dopo le promesse del Centrodestra, quale stagione dovranno attendersi i militellesi?

«I prossimi due anni annunciano uno dei passaggi più difficili della nostra storia. Sembrano delinearsi due sole strade: quella dello sviluppo oppure il ripiegamento verso la stagnazione. Ma non è più il momento delle attese e delle speranze. Il protagonismo istrionico della Casa delle libertà, magari a volte un po’ buffo e simpatico, si è fermato ai primi ostacoli. Il paese è come il… Titanic. Naviga verso la deriva. Si vede già lo sfascio: la maggioranza è impotente perché non ha idee e progetti di sviluppo».

- Cosa servirebbe all’intera cittadinanza, dunque, per invertire l’attuale trend negativo?

«Occorrono modelli di sviluppo organico, competenze specifiche, politiche culturali e della formazione. Ai quartieri non devono essere solo date  declaratorie dell’Unesco.  La politica e le istituzioni devono uscire dalla transazione. L’etica e senso civico dovrebbero affermarsi tra la gente e per la gente. Ma si tratta di un’impresa assai difficile, se non quasi impossibile. Almeno in questa fase storica. Senza cultura di governo al Municipio, purtroppo, non si ottiene alcun risultato».

- Oltre agli strumenti e ai presupposti, in base al suo giudizio, mancano pure gli uomini?

«Solo una classe dirigente preparata, capace di confrontarsi con un linguaggio chiaro e con l’ausilio di valori comuni, in grado di rispettare le leggi e le regole, può impegnarsi in una missione proficua per Militello. Ma la verità è un’altra… L’attuale parentesi è segnata da una classe dirigente rozza e mercantile, in perfetta linea con lo stile berlusconiano, che ha inciso negativamente sugli ultimi anni.  Si è creato, purtroppo, un vuoto pericoloso tra il Palazzo e la società civile. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti».

- In tanti parlano di scarso dialogo: c’è il pericolo di una politica oscura e autoreferenziale? 

«Al Municipio servono altre energie e dirigenti di nuovo livello. Tutti dovrebbero mettersi in discussione. Dalla Giunta al Consiglio comunale occorre un’analisi coraggiosa e forse anche impietosa sullo stato di Militello. Prevalgono, invece, sterili e personali celebrazioni di politici. Anche il Centrosinistra dovrebbe cambiare atteggiamento, individuando un percorso differente in seno al civico consesso. Ma spesso prevalgono incomprensioni e rancori personali, oltre a interessi di diversa natura».

- I partiti accusano una crisi acuta. Perché cresce la disaffezione della gente dalla politica?

«Il distacco è il sintomo palese di una perdita di consenso, oltre che di credibilità. Non ci sono nemmeno messaggi di fiducia e speranza da parte di chi governa. Il Centrodestra, dopo il successo elettorale, si è sottratta al dovere di progettare il futuro del paese. Nessuno interpreta l’esigenza di rilanciare i valori importanti e condivisi. Cresce così il declino e la miopia di chi dovrebbe intervenire con azioni proficue. Chi sperava nella svolta istituzionale, dopo tanti proclami, purtroppo è rimasto deluso».

- Iter complessi, servizi inefficienti, politici mediocri: esistono anche colpe di privati?

«La realtà passa pure da una modesta cultura civica. Non esistono apprezzamenti per i meriti e per le capacità di chi potrebbe investire sul territorio, rinunciando anche a benefici immediati. In questa terra ci sono troppi sacerdoti tristi. Donne e uomini brillanti, soggetti capaci di assumere una guida trasparente e legata a scopi comuni, restano invece ai margini di ogni processo di riscatto. Nei partiti, nei sindacati, nelle imprese e nella pubblica amministrazione dovrebbe prevalere questo nuovo spirito. Finora manca il valore aggiunto di un paese che funziona in modo competitivo e integrato».

- La democrazia partecipata è una chimera. Perché la politica pensa spesso solo all’effimero?

«Per troppo tempo è prevalsa  la rincorsa al feticcio dell’immagine. Chi guida la città e chi si candida a governarla, invece, dovrebbe rendersi conto che l’apparire è solo una delle molteplici funzioni della pubblica responsabilità. Linguaggi e atteggiamenti dovranno tornare ad essere tarati su un agire operoso e concreto. Serve gente che conosca i problemi, li studi nei dettagli e sappia risolverli. Non bisogna dimenticare, infatti, che risorse insperate e spesso nascoste si muovono. Ceti colti ed informati si scambiano opinioni, maturando posizioni insospettabili. Con questa porzione del paese, bisognerà fare i conti. Non ho dubbi: militellesi saranno giudici implacabili verso chi li ha amministrati».

Giovedì 1 Dicembre

"SERVONO SINERGIE SANE TRA POLITICI E IMPRENDITORI"

Un incontro sul tema "Legalità è sviluppo" si è svolto nella sala della biblioteca comunale "Angelo Maiorana" di Militello. Sulle conseguenze deleterie degli intrecci tra imprenditori, politici e mafiosi si è soffermata la dott. Marilena Samperi (presidente dell'Agenzia Asi) durante una lunga analisi storica, sociale ed economica del fenomeno siciliano.

Secondo la relatrice, «perdite di opportunità e mancanze di fiducia costituiscono alcuni ingredienti dei processi d'illegalità sul territorio siciliano, che non sempre lascia emergere sistemi efficienti. In molti centri del Calatino-Sud Simeto sono state rafforzate le relazioni sane tra la pubblica amministrazione e le imprese di vari settori produttivi».

Alla conferenza è intervenuto, altresì, il responsabile locale della Confcommercio, dott. Giuseppe Cusumano, che ha messo in luce patti di legalità, piani di formazione e accordi trasparenti: «Alle istituzioni e alle aziende occorre uno scambio legittimo di sinergie per la crescita delle comunità. La nascita di gruppi antiracket rappresenta un importante elemento locale di solidarietà e forza».

Altri contributi al dibattito - promosso dal "Comitato per Rita Borsellino" alla presidenza della Regione siciliana - sono giunti da Marcello Belluomo (segretario locale dei Ds), Francesco Virgata (difensore civico), Giuseppe Pollina (presidente del Consorzio di promozione delle imprese) e Silvana Pepe. Tutti hanno auspicato un rilancio dell'aspetto morale della vita politica isolana.

Secondo i promotori dell’incontro, alle primarie dell'Unione (in programma per il prossimo 4 dicembre) la sinistra darà un segnale tangibile su una proposta di cambiamento in favore della legalità al governo siciliano. (Lucio Gambera)

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