Fino
all'Ottocento inoltrato, l'edificio in cui abitò, nei pressi della chiesa dei Santi Pietro e Paolo, veniva
comunemente indicato come "casa del giudice Palermo". Egli, infatti, oltre alla professione di avvocato, spesso
esercitò quella di giudice. A parere dello storico Vincenzo
Natale, le sue sentenze, seppur scritte in un latino "non troppo purgato", dimostrano "buon senso" e un modo di ragionare compatibile
"coi motivi di diritto alla
maniera ch'esige il nuovo codice del 1819".
Fu uno dei fondatori della Chiesa del Sacramento al Circolo di
Militello, dove fu sepolto e dove era posto un suo ritratto.
(A
cura di S.P. Garufi)
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