Una vita spesa per la musica quella del maestro Antonino Montecassino. Precocemente avvezzo alle corde della chitarra e del mandolino, clarinettista prodigio alla corte del mitico Ignazio Bono, profondo conoscitore di tutta la gamma degli strumenti per banda, compositore, insegnante filantropo. Unico e indiscusso artefice di un vero e proprio rinascimento artistico militellese, il maestro Montecassino ha avuto, infatti, il grande merito di ridare dignità ad un movimento musicale cittadino che, in termini di complessi bandistici, era ormai fondato sulla improvvisazione e sovente caratterizzato dalla palese imperizia degli esecutori. Forte di una preparazione non comune e di una naturale propensione all'insegnamento, Montecassino costituisce nei primissimi anni '80 il primo nucleo di quella che sarebbe diventata l'Associazione Musicale "Vincenzo Bellini", una vera e propria scuola alla cui fucina si sono formati in poco più di tre lustri decine di giovani strumentisti, il cui apprendistato è stato improntato sul metodo e il rigore di un vero maestro, grazie ai quali si è potuto assemblare finalmente un corpo bandistico completo in tutte le sezioni, degno della tradizione della città. Come se ciò non bastasse, Montecassino ha nel frattempo creato la prima jazz-band militellese che, se non altro, ha indubbiamente contribuito a portare un'aria di novità nel ripetitivo repertorio locale.

Sul fronte delle composizioni il lungo elenco di musiche contiene moltissimi ballabili (tarantelle, mazurke, ecc.), di cui alcuni già incisi ed altri in via di incisione, molte marce, trascrizioni per chitarra classica di evergreen (Le foglie morte) e immortali come Per Elisa o Malagueña.

(A cura di P.S. Basso)

 

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