I contemporanei ne celebrarono la ricca erudizione con cui arricchì la sua profonda conoscenza giuridica. Ricoprì con onore cariche prestigiose e conseguì la toga perpetua di Mastro Razionale del Tribunale del Real Patrimonio. Con molta probabilità, la sua famiglia era una delle più cospicue di Militello. Sappiamo, infatti, di un Luca Barbera (quasi certamente, il padre) dottore in diritto nel 1577. È, inoltre, da credersi che fosse suo fratello don Pietro Barbera, dottore in legge e prelato, che era parroco di San Nicolò il 22 giugno 1585 e divenne vicario generale del vescovo don Giovanni Osorio nell'intera diocesi di Siracusa (alla quale la città, a quei tempi, apparteneva). Si può credere, infine, che fossero originari di Militello i Barbera di Palermo, tenuti in gran considerazione in quel secolo e (ma con indizi molto più vaghi) la famiglia di Giovan Luca Barbieri da Noto, giurista-principe della scuola antibaronale palermitana ed autore del Capibrevi.

(A cura di S.P. Garufi)

 

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