Fu
una delle più prestigiose presenze alla Corte del Principe don Francesco Branciforti, signore di Militello. Godette di
meritata fama per la cultura classica e per la profonda conoscenza della lingua greca, poiché era erede della scuola
del messinese Lascari, alla quale non era stato estraneo Pietro Bembo, il più grande erudito del Rinascimento.
Probabilmente, introdusse il coevo poeta Pietro Carrera allo studio della numismatica e dell'antiquaria. Fu pure
autore di buoni versi latini.
(A
cura di S.P. Garufi)
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