Terzogenito
di Mario Gastone, fece i suoi studi a Catania, dove si laureò in legge. Fu ben presto considerato fra i primi letterati
della città e per sette anni fu lettore nella cattedra di Diritto Pontificio presso l'Università. Per sette volte
sedette giudice della Corte Patriziale. Da Catania passò giudice in Messina, dove era stato istituito il nuovo
tribunale. Lì fu prima Avvocato Fiscale e poi Ministro, titolo corrispondente al grado di Presidente. Fu anche tre
volte giudice della Gran Corte di Palermo ed ottenne la toga perpetua d'Avvocato Fiscale nel tribunale del Real
Patrimonio. Nel 1693, pochi mesi prima della morte, Re Carlo II lo elesse Presidente del Concistoro e lo onorò del
titolo di Marchese. Di lui si ricordano le seguenti opere: Disceptationes fiscales notis politicis illustratas et
in supremis siciliae praetoris definitas. Tom. prim. in quo Messanensis rebellionis series, et perfecti Principis Idea
in civitate perduelli armis superata delineatur., Palermo, 1684; Disceptationes jurid. notis polit.
illustratas, in quibus propugnantur antiquissimi, et famigerati catanensis gymnasii singularis erectio, et privata
possessio quo ad omnes alias civitates in toto Siciliae Regno, Messina, 1689; Disceptationes jurid. not.
polit. illustr. in quibus justa, et ratinalis proponitur Illustrium Deputatorum Regni petitio super novae legis
promulgatione: ut Dotes de Paragio deiceps costituendas descententibus foeminis Baronum prole extinta ad feuda
revertantur, Palermo, 1690; Consultatio pro stipendiis militum, Messina, 1687; Jiustificationes
per la R.G.C., Madrid, s.d. (in lingua spagnola). Un suo figliuolo, di nome Francesco, fu avvocato nei tribunali
supremi di Palermo, Proauditore Generale dell'esercito e Giudice del Gran Corte negli anni 1706 e 1707.
(A
cura di S.P. Garufi)
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