Era sicuramente in attività verso il 1620. Nel 1638 diventò ricco, sposando la figlia di un certo Scipione La Russa, che, come lui, era arrendatario dello stato di Militello. Alla sua morte l'eredità passò al marito della figlia, il barone di Reburdone, che per lungo tempo visse a Militello e di cui resta il palazzo (successivamente, il Reburdone si trasferì prima a Caltagirone e poi, nel frattempo diventato principe, a Catania). Nello stesso periodo ci fu, inoltre, un altro Pietro Ciccaglia considerato un ottimo medico.

(A cura di S.P. Garufi)

 

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