Totò Palermo, figaro per necessità, musicista per passione, compositore eclettico, polistrumentista (violino, pianoforte, clarinetto, strumenti a plettro), si inserisce con pieno merito nella ristretta cerchia dei dilettanti di genio che hanno contribuito ad arricchire la storia artistico-musicale militellese di questo secolo, ed in particolare modo del teatro in musica, che vide una stagione estremamente fruttuosa nei primi anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale. In una tale temperie culturale, Palermo realizzò una serie di opere in stretta collaborazione con il prof. Giuseppe Santo, militellese d'adozione, autore delle liriche e dei dialoghi che, a detta delle cronache del tempo, si caratterizzarono per la loro "musica delicata, fine e riccamente armonizzata", che esprimeva la "padronanza e il senso artistico" dell'autore, nonché la "spontaneità della sua vena musicale". La gloriosa ribalta del Cinema-Teatro Tempio vide pertanto la rappresentazione delle fiabe sceniche Fioralba (1946), con il debutto artistico di un predestinato Pippo Baudo nel ruolo del principe Belgiorno "audace ed intrepido liberatore" di principesse e Il monile incantato (1949), due vere e proprie operette ricche di episodi musicali; del bozzetto drammatico-patriottico Triste ritorno (1947) e dello scherzo comico Messer Pancione (1947), con i "frizzi umoristici e faceti" del solito Pippo Baudo.

Oltre alle opere citate, Totò Palermo ha lasciato moltissime altre composizioni che coprono un periodo documentato di circa 45 anni, di alcune delle quali esiste l'incisione su supporto magnetico e discografico. Per la musica sacra si segnala un Popule Meus da cantare nel giorno del Venerdì Santo e l'intensa Salve Maria, che il maestro Palermo eseguì personalmente al violino (con accompagnamento di voce ed organo) in occasione delle nozze della figlia Salvatrice nel 1957. Alcuni brani, inoltre, sono stati composti per eventi particolari della storia religiosa militellese, come gli inni Giubileo sacerdotale, dedicato al 25º anniversario di sacerdozio dell'arciprete Don Biagio Giuseppe Bellino (1965) e Oggi come sempre, con cui fu celebrata l'elettrificazione delle campane della Chiesa Madre nel 1965. A questi si deve aggiungere l'Inno alla Madonna delle Grazie, che si esegue durante i festeggiamenti della patrona di Castel di Judica, e l'accorata Preghiera per la pace mondiale, prima classificata al Premio Nazionale di Poesia e Musica Sacra "Padre Pio da Pietrelcina" nel 1972. La rimanente produzione musicale del maestro Palermo è costituita da molti brani di musica leggera (qualche titolo: Maria, Occhi di mare) e dai caratteristici ballabili (mazurke, polke, one-step, valzer, tanghi).

(A cura di P.S. Basso)

 

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